UniCredit è una delle società italiane con il più alto payout delle remunerazioni agli azionisti attraverso buyback e dividendi. Con riferimento all'esercizio 2023, la seconda banca della nazione ha stabilito che il 100% dell'utile, corrispondente a 8,6 miliardi di dollari, fosse così distribuito:
- 5,6 miliardi nell'acquisto di azioni proprie;
- 3 miliardi nel pagamento dei dividendi.
Il payout è stato previsto al 90% per il 2024, con l'accantonamento ai dividendi cresciuto dal 35% al 40%.
L'istituto di credito ha generato negli anni molta liquidità, il che gli ha permesso di fare acquisizioni importanti come la banca tedesca HypoVereinsbank e di lanciare l'assalto all'altra rivale con sede a Francoforte, Commerzbank.
Da sempre è stato vivo il dibattito su come utilizzare il denaro in cassa generato dalla propria attività redditizia. Alcune aziende optano per fare investimenti allargando e diversificando il business.
Ad esempio, le banche possono aprire filiali in territori in cui sono scoperte o acquisire altri istituti specializzati in determinate attività non svolte dal predatore. Si pensi in quest'ultimo caso a una banca tradizionale che non opera nel segmento investment banking e magari acquisisce un'azienda di credito più piccola focalizzata in quel business. Altre aziende preferiscono restituire il denaro agli azionisti attraverso dividendi e buyback, soprattutto quando investire il capitale non è molto redditizio.
Gli investitori apprezzano molto le società che pagano i dividendi, in quanto ciò solitamente è indice di buona salute economica e finanziaria. Tuttavia non sempre è così; a volte il management decide un elevato payout cercando di spingere il prezzo delle azioni per coprire eventuali zone grigie dell'azienda.
Chiaramente questo non è il caso di UniCredit che presenta numeri a posto, riflesso di una situazione patrimoniale, economica e finanziaria molto solida.
UniCredit: i dividendi degli ultimi 10 anni
Nella tabella che segue vediamo la storia dei dividendi di UniCredit negli ultimi 10 anni, mettendo in risalto l'entità della cedola, il tasso di crescita anno per anno e il rendimento rispetto al prezzo delle azioni. Il pagamento avviene con cadenza annuale nel mese di aprile.
Anno |
Importo |
Tasso di crescita |
Rendimento |
|
|
|
|
2024 |
1,80 |
81,81% |
5,11% |
2023 |
0,99 |
83,33% |
5,06% |
2022 |
0,54 |
350% |
5,60% |
2021 |
0,12 |
- |
1,41% |
2020 |
0 |
-100% |
- |
2019 |
0,27 |
-15,62% |
2,12% |
2018 |
0,32 |
- |
1,78% |
2017 |
0 |
-100% |
- |
2016 |
0,12 |
0% |
7,23% |
2015 |
0,12 |
20% |
1,90% |
Come si può notare, il dividendo non è stato distribuito in due occasioni: nel 2017 in quanto nell'esercizio 2016 la banca ha conseguito una perdita netta; nel 2020 poiché era scoppiata la pandemia e la
Banca Centrale Europea aveva dato indicazioni di sospensione dei pagamenti in modo da conservare la solidità finanziaria. Prima dell'interruzione, la cedola era sempre cresciuta dal 2015, tranne che nell'ultimo anno. Dalla ripresa dei pagamenti, invece, il dividendo è aumentato a un tasso molto sostenuto.