UniCredit cambia la forma giuridica di HVB, la sua principale controllata in Nord Europa. Da AG, la società tedesca diventerà GmbH, l'equivalente del passaggio in Italia da S.p.A. a S.r.l. La mossa è anomala per una banca in Germania, in particolare con riferimento a un grande istituto.
Ciò ha fatto ipotizzare a una perdita di rilevanza per l'azienda con sede a Monaco di Baviera, ma l'Amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, ha chiarito che l'operazione mira a rendere più trasparenti e flessibili i processi aziendali, con il management che ora dovrà dare priorità all'interesse della banca e non del gruppo.
Il marchio HVB non verrà minimamente intaccato, precisa Orcel. "Il gruppo UniCredit è stato creato attraverso diverse acquisizioni nel corso degli anni e queste acquisizioni erano legate ai marchi, anche in Italia", ha affermato.
UniCredit: ecco dove potrà comprare
Da questa operazione di UniCredit però sono montate le speculazioni su operazioni di M&A in Germania. Da diverso tempo si parla di Commerzbank, la banca tedesca numero due di cui Orcel ha esaminato il dossier già durante il primo anno di mandato.
Nonostante le difficoltà che sta attraversando attualmente la prima economia europea, il Ceo ha avuto parole di elogio per la Germania. "La Germania non è il malato d'Europa. Semplicemente deve affrontare un periodo in cui la trasformazione ecologica e allo stesso tempo il riallineamento industriale devono riuscire senza gas russo e con meno esportazioni verso la Cina". Tuttavia, "l'economia rimane forte, il governo ha le spalle abbastanza larghe e può contare su condizioni di finanziamento migliori rispetto a qualsiasi altro Paese al mondo". Tuttavia, la Germania, così come l'Austria e l'Italia, sembra poco probabile per operazioni di fusioni e acquisizioni per via di "condizioni dei mercati difficili e di prezzi troppo alti", sottolinea Orcel.
Viceversa, i Paesi più ambiti sono quelli del Centro-Est Europa. "È probabile che faremo alcune acquisizioni nei prossimi anni, soprattutto nel Centro-Est Europa. Anche nuovi mercati come la Polonia sono una possibilità. Questo perché UniCredit è particolarmente forte nei pagamenti transfrontalieri per aziende e nel trade finance tra Paesi come Italia, Germania, Austria, Repubblica Ceca e Croazia", spiega Orcel.
Oggi UniCredit ha un capitale in eccesso pari a 10 miliardi di euro rispetto al target minimo di Cet1 ratio del 12,5%. Questo potrebbe favorire operazioni di M&A. "Un'acquisizione potrebbe aiutarci a garantire che il mercato riconosca il nostro pieno valore, cosa che oggi non avviene. Vogliamo essere un attore leader in Europa", ha affermato il top manager.
Tuttavia, ha puntualizzato che la banca agirà solo se ricorreranno le condizioni di mercato giuste. "Credo che uno degli errori più grandi che fanno le banche sia fare attenzione alle dimensioni. Alcune banche non vogliono fare affari. Altre hanno prezzi molto gonfiati. Quindi ne stiamo lontani, siamo disciplinati", ha chiarito.