UniCredit, riportano i ben informati, sarebbe in procinto di mettere a segno importanti operazioni di M&A (Mergers and Acquisitions, fusioni e acquisizioni) nell’Europa centro-orientale. Se da un lato prosegue il processo di progressivo alleggerimento dell’esposizione alla Russia, l’istituto guidato da Andrea Orcel non intende lasciarsi sfuggire le grandi opportunità di crescita che quest’area geografica è in grado di offrire.
In particolare, i riflettori dell’istituto di Piazza Gae Aulenti sarebbero puntati sulla controllata rumena di OTP Bank, la prima banca commerciale ungherese. Secondo i primi sondaggi, si tratterebbe di un deal da 300-400 milioni.
M&A: perché UniCredit punta sulla Romania?
Il balzo di oltre 56 punti percentuali messo a segno dai ricavi di UniCredit nel primo trimestre ( Unicredit: primo trimestre record, cosa fare in Borsa con le azioni?) è stato favorito anche dall’andamento del business in Europa Centrale (+27,3%) e Orientale (+31,9%), due aree che anche nei prossimi mesi sembrerebbero destinate a registrare un andamento decisamente positivo.
Da sempre all’avanguardia nel processo di digitalizzazione, la controllata rumena di OTP Bank negli ultimi quattro anni ha visto il bacino clienti salire del 50%. Per cause di forza maggiore, negli ultimi anni sono falliti due tentativi di allargare il perimetro tramite l’acquisizione di Banca Romaneasca e di Garanti Bbva Romania, finora la crescita è avvenuta per linee interne.
Proprio la difficoltà di crescere per il tramite delle acquisizioni ha spinto OTP a mettere sul mercato la divisione rumena: della partita, oltre ad UniCredit, farebbero parte anche Erste Bank Group, Banca Transilvania, Alpha Bank e EximBank.
M&A UniCredit: non solo Romania
Il focus di UniCredit per l’M&A non è nuovo: in passato era stata valutata l’ipotesi di un’integrazione con Societe Generale o quella di un matrimonio con Commerzbank (e quest’ultimo dossier non sarebbe stato accantonato).
Ma anche all’interno dei confini nazionali le opportunità non mancano: dopo il ritorno di fiamma per un’operazione straordinaria con il Banco BPM, si avvicina sempre più il momento in cui conosceremo il futuro di una MPS che fa gola a più di un gruppo bancario. La sensazione è che UniCredit ricoprirà un suo ruolo di primo piano.