L'inizio della stagione delle trimestrali a Wall Street capita in un periodo in cui le tensioni a livello economico e geopolitico sono molto alte. La probabile permanenza di tassi d'interesse alti per un periodo lungo rinnova le preoccupazioni su una possibile recessione, che si uniscono a quella per il debito americano arrivato ormai a livelli eccessivi.
Mentre sul fronte internazionale pesa lo scoppio di un ulteriore conflitto - quello tra Israele e Hamas - che, dopo la guerra Russia-Ucraina, potrebbe peggiorare ulteriormente il quadro economico. Il mondo trattiene il fiato, soprattutto perché le truppe di Netanyahu si preparano a varcare il confine di Gaza per un attacco di terra che potrebbe aprire le porte a un ampliamento del conflitto e a un'esacerbazione delle tensioni.
La speranza degli investitori in questo momento è riposta negli utili delle aziende che usciranno dalle trimestrali. Venerdì scorso le grandi banche di Wall Street hanno aperto le danze, con risultati molto buoni, ma è troppo presto per poter rilasciare valutazioni accurate. Dovranno soprattutto scendere in campo le big tech per verificare quanto i rendimenti elevati e un'inflazione ancora spigolosa abbiano inciso sulla domanda dei consumatori e quindi sui guadagni aziendali.
Wall Street: ecco le prospettive sugli utili
Nel complesso gli strategist di Wall Street non sono molto ottimisti, perché ritengono che le prospettive si stiano indebolendo e potrebbero rimanere contenute. Gli analisti invece risultano più fiduciosi, prevedendo un calo dello 0,8% degli utili del terzo trimestre rispetto a un anno fa, prima di un rimbalzo del 6,2% negli ultimi tre mesi dell'anno (stime compilate da Bloomberg Intelligence).
"Una sottoperformance sarebbe un segno che altri rischi ciclici, compresi i venti contrari macroeconomici, stanno guidando il contesto delle revisioni degli utili", ha scritto in una nota Michael Wilson, capo strategist di Morgan Stanley. Vede nero anche Mislav Matejka, omologo di JPMorgan, secondo cui le revisioni degli EPS sembrano indebolirsi di nuovo negli Stati Uniti e nell'Eurozona. "Pensiamo che questa tendenza al ribasso possa continuare", ha affermato.
Di parere più moderato è invece Lori Calvasina, strategist di RBC Capital Markets, che ha rimarcato il fatto che la stagione delle trimestrali sia partita con il piede giusto, nonostante le revisioni degli utili siano diventate leggermente negative e il contesto macroeconomico risulti incerto. L'esperta ha alzato le stime dei guadagni per quest'anno e il prossimo relativamente alle aziende dell'S&P 500. "Le nostre previsioni per il 2024 ipotizzano una significativa moderazione dell'inflazione, un allentamento delle pressioni sui tassi di interesse nella seconda metà dell'anno e previsioni fiacche sul PIL e sulla produzione industriale", ha scritto in una nota.