Gli utili delle grandi banche europee del terzo trimestre stanno stupendo, in positivo, gli operatori. L'ultima riga di conto economico sta beneficiando dell'incremento del margine di interesse, cresciuto in scia degli aumenti del costo del denaro varati dalla
Banca Centrale Europea e dalla
Bank of England. Gli istituti di credito sono riusciti a trasferire il maggior costo del denaro al tasso applicato a mutui e finanziamenti molto più celermente di quanto hanno fatto con il tasso sui depositi dei clienti.
A contribuire al balzo degli utili vi è stata anche la performance nel trading a reddito fisso. Tutto ciò ha compensato il calo dell'attività di prestito e le perdite su crediti dovuti all'incremento dei costi di finanziamento ed all'impatto dell'inflazione sulla capacità di spesa.
Banche europee: ecco quanto hanno guadagnato
Se si scende nel dettaglio delle varie trimestrali, si evince che Barclays nel terzo trimestre ha registrato un utile ante imposte di 1,97 miliardi di sterline (+6% annuo), battendo le aspettative degli analisti a 1,81 miliardi di sterline. Deutsche Bank ha riportato il maggior guadagno trimestrale dal 2006 registrando un utile di 1,6 miliardi di euro, oltre il doppio rispetto allo stesso periodo del 2021 e al di sopra delle stime, ferme a 1,3 miliardi.
Risultati eccezionali anche per Santander, la più grande banca dell'eurozona. L'istituto spagnolo ha guadagnato 2,42 miliardi nel Q3, segnando un incremento dell'11% in confronto al periodo luglio-settembre dello scorso anno, sebbene ci sia stato un rallentamento rispetto alla crescita del secondo trimestre.
All'interno dei confini nazionali,
UniCredit ha prodotto un utile record di 1,71 miliardi di euro nel terzo quarto dell'anno, battendo le attese, a 1 miliardo, grazie a perdite su crediti inferiori al previsto (
UniCredit: 3° trimestre da record, comprare o vendere le azioni?). In Gran Bretagna, la banca londinese
Standard Chartered ha evidenziato un utile ante imposte di 1,4 miliardi di dollari, 300 milioni in più rispetto alle stime.
Banche europee: aumenta il rischio tassazione
Questi dati trimestrali eccellenti alimentano il rischio, per le banche europee, di una tassazione supplementare. In un momento così difficile e delicato per il Vecchio continente, i profitti delle aziende di credito potrebbero essere una preda molto ghiotta per i Governi, assetati di liquidità.
Questa estate la Spagna ha proposto una tassa sugli utili bancari sollevando contrasti con la BCE. Nel Regno Unito il Cancelliere Jeremy Hunt sta preparando un pacchetto di tassazione che potrebbe riguardare un prelievo alle banche, soprattutto perché incalzato in tale direzione dall'opposizione parlamentare.
Questo ha scatenato la reazione degli istituti di credito, che vedrebbero minati i loro profitti. Noel Quinn, Amministratore Delegato di HSBC, ha osservato come il Regno Unito abbia già un onere fiscale sul settore dei servizi finanziari che è superiore a quello delle altre società britanniche. Mentre il CEO di Barclays, Coimbatore Sundararajan Venkatakrishnan, ha rilevato come il "regime fiscale prevedibile" di Londra rappresenti una parte importante del suo status di centro finanziario globale.