Le azioni
JP Morgan Chase sono incerte negli scambi prima dell'apertura di Wall Street, dopo che la più grande banca americana ha presentato una trimestrale migliore delle attese. Il titolo dell'istituto finanziario è salito inizialmente fino a un punto percentuale, per poi svoltare finendo in territorio negativo. Ora si attende il suono della campanella di apertura della Borsa americana per vedere come il mercato abbia digerito i numeri del trimestre.
Numeri che hanno mostrato eccellenti risultati nelle unità di trading e investment banking. Sul fronte del trading, l'istituto finanziario ha registrato il miglior secondo trimestre di sempre riguardo le azioni, mentre i dati migliori del previsto dell'investment banking hanno offerto un primo assaggio dell'impatto dei dazi dell'amministrazione Trump sulle operazioni di finanza straordinaria delle aziende.
"Abbiamo riportato un altro trimestre di forti risultati", ha affermato l'Amministratore delegato di JP Morgan, Jamie Dimon. "Ciascuna delle linee di business ha performato bene". In particolare, "l'attività di investment banking è iniziata lentamente ma ha guadagnato slancio man mano che il sentiment di mercato migliorava".
Il top manager ha sottolineato che "l'economia statunitense è rimasta resiliente nel trimestre", con "la finalizzazione della riforma fiscale e la potenziale regolamentazione che sono positive per le prospettive economiche". Tuttavia, "persistono rischi significativi, inclusi quelli derivanti da tariffe e incertezze commerciali, condizioni geopolitiche in peggioramento, alti deficit fiscali e prezzi elevati degli attivi", ha aggiunto. Per questo, "ci stiamo preparando a una vasta gamma di scenari", ha concluso.
JP Morgan Chase: i numeri della trimestrale
Nel secondo trimestre 2025, JP Morgan ha riportato entrate complessive per 45,68 miliardi di dollari, registrando un calo del 10,41% rispetto ai 50,99 miliardi di dollari prodotti nello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato però ha battuto le aspettative del consensus, fissate a 44,06 miliardi di dollari.
Suddividendo i ricavi per unità di business, la divisione CCB (Consumer & Community Banking) ha ottenuto entrate per 18,85 miliardi di dollari (+6,5% a/a), l'unità CIB (Commercial & Investment Banking) ha evidenziato un +9,04% a 19,54 miliardi di dollari, la sezione AWM (Asset & Wealth Management) ha registrato una crescita del 9,71% a 5,76 miliardi di dollari mentre il segmento Corporate è precipitato invece dell'84,78% a 1,54 miliardi di dollari, in quanto lo scorso anno ha realizzato una plusvalenza relativa alle azioni Visa di 7,7 miliardi di dollari.
JP Morgan ha prodotto un reddito netto di 14,99 miliardi di dollari (32,82% sulle entrate totali), segnando un calo del 17,41% rispetto ai 18,15 miliardi del trimestre di giugno 2024. L'EPS (Earning Per Share) si è attestato a 5,24 dollari, contro un utile per azione di 6,12 dollari del secondo quarto dell'anno precedente, ma ben oltre le attese degli analisti di 4,48 dollari.
Dividendo e buyback
La banca ha annunciato un dividendo trimestrale di 1,40 dollari per azione (5,60 dollari annui) che, rapportato all'ultima chiusura delle azioni JP Morgan, implica un rendimento dello 0,48% (1,94% annuo). La cedola significa per la società un esborso di 3,9 miliardi di dollari. L'azienda ha anche reso noto un piano di riacquisti di azioni proprie per 7,1 miliardi di dollari. Il payout riferito agli ultimi dodici mesi risulta del 71%.