Decisa accelerazione in Borsa a Milano per le azioni Intesa Sanpaolo a seguito della pubblicazione dei risultati della seconda trimestrale 2024: poco dopo il giro di boa le azioni ISP salgono dell’1,9% a 3,73 euro.
Il conto economico consolidato del secondo trimestre 2024 registra interessi netti pari a 4.013 milioni di euro, +2,1% nel confronto con il primo trimestre 2024 e +12% rispetto a 12 mesi prima, e commissioni nette per 2.381 milioni di euro, +4,8% e +7,4%. In aumento trimestrale dell’1,8%, i proventi operativi sono pari a 6.856 milioni di euro mentre i costi segnano un +2,6% a 2.637 milioni di euro.
A 2.465 milioni, il risultato netto segna un aumento rispetto ai 2.301 milioni del primo trimestre 2024 ed ai 2.266 milioni nel secondo trimestre 2023 (+7,1% t/t e +8,8% a/a). Per quanto riguarda il primo semestre, l’utile netto al 30 giugno totalizza 4,8 miliardi di euro, +12,9% nel confronto annuo.
Trimestrale Intesa Sanpaolo: CET1 al 13,5%, dividendi per 3 miliardi
Per quanto riguarda gli altri numeri della trimestrale di Intesa Sanpaolo, le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 318 milioni (comprendenti 22 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto ai 236 milioni del primo trimestre 2024 (5 milioni di riprese di valore per Russia e Ucraina) e ai 367 milioni del secondo trimestre 2023 (115 milioni). Gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività si attestano a 125 milioni di euro, dai 53 milioni del primo trimestre 2024 ed ai 121 milioni del secondo trimestre 2023.
A fine giugno, l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’1,1% al netto delle rettifiche di valore e al 2,2% al lordo. Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati si attesta rispettivamente all’1% ed all’1,9%. In calo di circa l’86% rispetto a fine giugno 2022, l’esposizione verso la Russia è in ulteriore riduzione allo 0,1% dei crediti complessivi. Il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 50,7%.
Dal punto di vista della patrimonializzazione, al netto dei dividendi maturati nel primo semestre e del buyback, il Common Equity Tier 1 ratio si attesta al 13,5%.
Il Cda ha ravvisato un acconto dividendi cash di circa 3 miliardi di euro e la delibera consiliare in merito all’acconto dividendi verrà definita il 31 ottobre, in occasione dell’approvazione dei risultati consolidati al 30 settembre 2024.
Outlook
Per quanto riguarda le prospettive future, nel comunicato di presentazione della trimestrale Intesa Sanpaolo ha fatto sapere di essere “pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro" grazie a:
- redditività resiliente, la solida patrimonializzazione, lo status di Banca a “zero NPL”, i significativi investimenti in tecnologia e l’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi;
- la leadership nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory con circa 100 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela per alimentare la crescita.
In ottemperanza al Piano di Impresa 2022-2025, la prospettiva di utile netto per il 2024 e per il 2025 è alzata da “superiore a 8 miliardi” ad “oltre 8,5 miliardi di euro”. Nell’anno corrente la prima banca italiana si attende una solida crescita dei ricavi, costi operativi stabili, un basso costo del rischio ed una riduzione dei tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo.
Il payout è atteso al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 2025 rispetto all’importo relativo al 2023 con un piano di buyback di 1,7 miliardi di euro avviato a giugno 2024.