Alla Borsa di Londra oggi piovono vendite sulle
azioni BP (-4,25%), dopo la presentazione della
trimestrale che ha deluso le aspettative degli analisti. I profitti della major energetica sono crollati su base annua per via dell'indebolimento dei prezzi dei combustibili fossili, che lo scorso anno avevano portato le aziende del settore a guadagni record.
Tuttavia, gli utili hanno mostrato una crescita rispetto al secondo trimestre. "Questo è stato un trimestre solido, sostenuto da una forte performance operativa sottostante", ha affermato l'Amministratore delegato ad interim e Direttore finanziario dell'azienda, Murray Aichincloss.
BP ora si aspetta restrizioni alla produzione di petrolio da parte dell'
OPEC e un rimbalzo della domanda che sosterrà i prezzi. Tuttavia, prevede anche che i margini di raffinazione del settore saranno significativamente più bassi nel quarto trimestre.
BP: cosa ha detto la trimestrale
Nel terzo trimestre 2023, BP ha registrato un fatturato complessivo di 54,02 miliardi di euro, in calo rispetto ai 57,81 miliardi dello scorso anno. Sulla base del costo di sostituzione sottostante - misura che le compagnie petrolifere utilizzano per la rendicontazione finanziaria - i profitti del terzo quarto sono scesi a 3,29 miliardi di dollari, rispetto agli 8,15 miliardi del terzo trimestre del 2022. Gli analisti si aspettavano guadagni per 4,06 miliardi di dollari. Sulla base della contabilità obbligatoria, invece, i profitti prima delle tasse sono risultati di 7,31 miliardi di dollari, rispetto agli 1,98 miliardi dell'anno precedente. Mentre i guadagni attribuibili agli azionisti sono ammontati a 4,86 miliardi di dollari, a fronte di una perdita di 2,16 miliardi del trimestre di settembre 2022.
Riguardo le spese in conto capitale, c'è stata una contrazione a 3,60 miliardi di dollari, rispetto ai 4,31 miliardi di dollari del trimestre precedente. Il flusso di cassa operativo è risultato superiore sia trimestralmente che su base annua, a 8,75 miliardi di dollari.
BP: dividendi e buyback
La società britannica ha mantenuto inalterato il dividendo agli azionisti a 7,27 centesimi per azione e ha esteso il programma di riacquisto di azioni proprie da 1,5 miliardi di dollari nei prossimi tre mesi.
Sulla base delle attuali previsioni della società sul Brent a 60 dollari al barile, BP si aspetta di poter aumentare il dividendo annualmente di circa il 4% e di effettuare buyback per circa 4 miliardi di dollari all'anno, nella fascia inferiore del suo range di spesa di 14-18 miliardi di dollari.
No a fusioni e acquisizioni
Nelle ultime settimane sono montate le speculazioni circa l'ipotesi che la major energetica con sede a Londra potesse diventare oggetto di una possibile acquisizione, dopo le maxi operazioni effettuate a ottobre dai giganti statunitensi ExxonMobil e Chevron. Si è parlato di un rivale più grande che potesse avanzare un'offerta di circa 110 miliardi di dollari per BP.
L'azienda è stata considerata più vulnerabile dopo le dimissioni a settembre del CEO Bernard Looney, sostituito temporaneamente da Auchincloss. Proprio quest'ultimo ha smentito qualsiasi voce su manovre predatorie da parte di altri gruppi. "Non mi sento vulnerabile, anzi mi sento abbastanza fiducioso. Nonostante lo sconvolgimento della leadership, BP è stata scambiata a un multiplo di utili simile a quello dei colleghi europei e ha iniziato a colmare il divario di valutazione con i rivali statunitensi negli ultimi 12 mesi", ha dichiarato.
Riguardo invece l'acquisizione di altre aree petrolifere, dopo le ultime incursioni di Exxon e Chevron, il CEO ha asserito che "non c'è bisogno di più risorse negli Stati Uniti e ora non è il momento in quanto è preferibile comprare quando i prezzi del petrolio sono bassi".