Mentre Tesla continua a registrare un calo delle vendite nei mercati chiave come Stati Uniti ed Europa, l’Australia rappresenta un’eccezione positiva. A maggio infatti, le vendite di veicoli elettrici della casa americana guidata dal miliardario Elon Musk sono risalite al livello più alto degli ultimi 12 mesi, con 3.897 unità. Questo risultato è stato trainato in larga parte dalle vendite record del rinnovato Model Y, SUV compatto che ha mostrato una domanda in netta crescita.
Tesla in Australia: modello Y trascina le vendite, ma Model 3 delude
Le vendite del Model Y in Australia sono aumentate del 122,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, segnando un risultato eccezionale. Tuttavia, questo successo è stato parzialmente bilanciato dal calo significativo del Model 3, l’altra vettura di punta del marchio.
Nel complesso, le consegne in Australia sono cresciute del 9,3% su base annua, ma rispetto ad aprile - mese in cui Tesla aveva venduto solo 500 veicoli - l’incremento è stato superiore al 675%, secondo i dati del Consiglio australiano per i veicoli elettrici (EV Council).
L’azienda ha superato BYD nelle vendite australiane a maggio: 3.897 veicoli contro i 3.225 della rivale cinese. Tuttavia, è importante sottolineare che Tesla vende esclusivamente veicoli elettrici a batteria (BEV), mentre BYD include anche auto ibride.
Nonostante la ripresa di maggio, il bilancio di Tesla in Australia nel 2025 resta negativo. Le vendite totali nei primi cinque mesi dell’anno sono inferiori del 48,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il mese di aprile, in particolare, ha rappresentato il punto più basso per Tesla in Australia, segnalando quanto la ripresa di maggio sia un’eccezione piuttosto che un’inversione di tendenza stabile.
Tesla: il rimbalzo in Australia non basta al quadro globale
Secondo Liz Lee di Counterpoint Research, la performance australiana di Tesla rappresenta “un segnale incoraggiante” grazie alla forte domanda per il nuovo Model Y, ma non è sufficiente a compensare le difficoltà globali dell’azienda.
I dati di Counterpoint indicano infatti che nel primo trimestre dell’anno le vendite globali di Tesla sono diminuite del 13% su base annua. Le vendite negli Stati Uniti sono calate dell’11% a maggio rispetto all’anno precedente, mentre in Europa si sono registrati forti cali in Spagna, Portogallo, Danimarca e Svezia.
Nonostante le criticità, Tesla ha registrato performance sorprendenti in mercati specifici. In Norvegia, grazie al Model Y, le vendite di maggio sono aumentate del 213% su base annua. Anche in Turchia, il brand ha segnato un record storico con 1.545 veicoli venduti.
Elon Musk: reputazione sotto pressione
Le recenti difficoltà di Tesla sono anche legate all’immagine pubblica del CEO Elon Musk, sempre più associata a posizioni politiche divisive. In Australia, episodi di vandalismo e proteste contro il brand sono stati attribuiti al legame tra Musk e figure politiche controverse, come il presidente USA Donald Trump e alcuni partiti di estrema destra in Europa.
L’annuncio del distacco di Musk da incarichi ufficiali presso l’amministrazione Trump, seppure mantenendo un ruolo consultivo, è stato accolto positivamente dagli investitori. Secondo Dan Ives di Wedbush, il ritorno di Musk alla guida operativa dell’azienda rappresenta “la migliore notizia possibile” per il futuro del marchio, anche in vista del lancio del tanto atteso robotaxi previsto entro fine mese.