Il calo delle azioni Tesla a Wall Street sembra inarrestabile. Il titolo del produttore di auto elettriche chiude l'ultima seduta in Borsa con un passivo del 2,58% a 156,80 dollari,
portando al 19,47% la perdita in questo mese di dicembre e al 55,49% quella del 2022. Gli investitori sono molto preoccupati per la piega che sta prendendo la situazione, visto che
Elon Musk è impegnato a risolvere le problematiche che interessano Twitter.
Secondo i documenti depositati presso la
SEC, l'Amministratore delegato di Tesla
tra il 12 e il 14 dicembre ha venduto quasi 22 milioni di azioni della casa automobilistica per 3,58 miliardi di dollari. Finora, Musk aveva ceduto oltre 15 miliardi di dollari in azioni Tesla, di cui 8,5 miliardi di dollari nel mese di aprile e 6,9 miliardi di dollari ad agosto. Dopo aver annunciato l'interruzione delle vendite, a novembre si è liberato di altri 3,95 miliardi di dollari di azioni.
La somma che il 51enne sudafricano ha preso in prestito ora si trova nel bilancio di Twitter, che ha un carico di debito salito a 13 miliardi di dollari, rispetto agli 1,7 miliardi di prima che venisse messo nero su bianco l'accordo di acquisizione. A questi si aggiungono gli interessi annuali che attualmente ammontano a 1,2 miliardi di dollari, ma che potrebbero crescere in quanto i tassi non sono bloccati, ma adeguati a quelli di mercato.
Tesla: Elon Musk è diventato il punto debole dell'azienda?
Oltre alla gestione di Tesla e Twitter, Musk ha in mano anche la direzione di SpaceX, la società aerospaziale che attualmente è la più preziosa azienda privata degli Stati Uniti, e Neuralink, una startup che sviluppa programmi per legare il cervello umano a un computer. Tutto ciò è motivo di grande preoccupazione per gli investitori, che temono una scarsa presenza del CEO di Tesla nelle sorti dell'azienda. "Gli investitori inizieranno a stancarsi", ha dichiarato Tareck Horchani, responsabile delle operazioni di prime brokerage presso Maybank Securities a Singapore.
Secondo Tony Sycamore, analista di IG Markets, Elon Musk "non ripone molta fiducia nel business, o la dice lunga su dove sia la sua attenzione". L'esperto rileva di aver parlato con molti investitori che hanno acquistato azioni Tesla in questi anni. "Non è una buona situazione. Sono furiosi con Elon", sottolinea.
Per tanto tempo gli azionisti si sono affidati ciecamente alla visione di Musk e alla sua grande capacità innovativa. Durante il periodo pandemico, Tesla ha effettuato una cavalcata impressionante a Wall Street e ne è venuta fuori bene anche nel mezzo della crisi degli approvvigionamenti che ha devastato gran parte del settore automobilistico.
Recentemente l'azienda ha avvertito un calo della domanda, soprattutto dal suo mercato principale, ovvero quello cinese. Infatti, Tesla sta pianificando un ridimensionamento dell'attività produttiva attraverso il suo stabilimento di Shanghai. A questo si aggiunge una mossa che in altri tempi non avrebbe mai fatto, ossia di effettuare sconti sulle auto negli Stati Uniti per chi acquista nel 2022 piuttosto che nel prossimo anno. L'azienda aveva obiettivi di produzione di 1,5 milioni di veicoli per l'intero anno, ma nei primi tre trimestri è arrivata a consegnare circa 930 mila vetture. Ciò significa che dovrebbe sfornare altre 570 mila unità nell'ultimo quarto del 2022 per arrivare a target, cosa che risulta ormai molto improbabile.
Risollevare le azioni in Borsa non sarà semplice, almeno nel breve termine. Ancor più che il titolo ha rotto un importante supporto a 166 dollari e si avvia verso i 150 dollari, da cui però secondo alcuni potrebbe ripartire. Un catalizzatore potrebbe essere il riacquisto delle azioni, come sostiene Ross Gerber, investitore di Tesla e grande sostenitore di Elon Musk.