Le
azioni Tenaris crollano in Borsa registrando una perdita del 4,85% a 14,22 euro all'apertura delle contrattazioni a Piazza Affari dopo la presentazione della trimestrale. Nel periodo che va da aprile a giugno, il leader mondiale di tubi e servizi per l'esplorazione e la produzione di petrolio e gas ha riportato
vendite vicino ai livelli record e un flusso di cassa ai massimi di sempre.
"Le nostre vendite del secondo trimestre sono state vicine al livello record registrato nel primo trimestre, riflettendo un livello elevato di vendite offshore e di spedizioni a clienti onshore statunitensi, nonché un aumento delle vendite in Medio Oriente - commenta l'azienda - Questi effetti hanno ampiamente compensato i prezzi leggermente inferiori nelle Americhe onshore, le minori vendite di OCTG in Colombia e Canada e le minori vendite di gasdotti in Argentina". Tuttavia, gli investitori non hanno gradito la previsione di ricavi e margini "significativamente inferiori nel secondo semestre".
Tenaris: i numeri della trimestrale
Scendendo nei dettagli dei numeri trimestrali, Tenaris ha riportato vendite nette per 4,075 miliardi di dollari, a un passo dal record storico del primo trimestre di 4,141 miliardi di dollari. Rispetto ai 2,8 miliardi dello stesso periodo del 2022 c'è stato però un balzo del 46%.
L'utile netto distribuibile agli azionisti è ammontato a 1,123 miliardi di dollari, appena sotto gli 1,129 miliardi di dollari dei primi tre mesi dell'anno e del 76% superiore ai 637 milioni di dollari del secondo trimestre dello scorso anno. Mentre i guadagni per azione sono risultati di 0,95 dollari, a confronto degli 0,96 dollari del primo trimestre 2023 e degli 0,54 dollari del secondo quarto del 2022.
L'EBITDA si è attestato a 1,409 miliardi di dollari, in discesa rispetto agli 1,477 miliardi del trimestre di marzo e in crescita del 75% sugli 806 milioni di dollari del secondo trimestre dell'anno passato. Il margine EBITDA in percentuale sul fatturato è risultato del 34,6%, che si raffronta con il 35,7% del primo trimestre 2023 e il 28,8% del trimestre di giugno 2022.
Dal punto di vista finanziario, Tenaris ha riportato un free cash flow al record assoluto di 1,2 miliardi di dollari, al netto di un capex di 165 milioni di dollari. Con il pagamento del dividendo di 401 milioni di dollari a maggio scorso, la posizione netta di cassa è aumentata a 2,3 miliardi di dollari al 30 giugno (al 31 marzo risultava di 1,7 miliardi di dollari).
Tenaris: i risultati del semestre
Considerando i primi sei mesi dell'anno, Tenaris ha prodotto vendite nette per 8,216 miliardi di dollari, in crescita del 59% su base annua. L'utile netto è risultato di 2,252 miliardi di dollari, quasi il doppio (98%) rispetto agli 1,139 miliardi di dollari del primo semestre 2022. L'EPS (Earning Per Share) si è attestato a 1,91 dollari, +97% anno su anno. Per quanto riguarda l'EBITDA, vi è stata una crescita del 101% annuo a 2,886 miliardi di dollari, con un margine sul fatturato del 35,1% che si confronta con il 27,7% dei primi sei mesi del 2022. Il flusso di cassa generato dalle attività operative è risultato di 2,3 miliardi di dollari al 30 giugno 2023.
Trimestrale Tenaris: la guidance
Come anticipato, la società prevede un notevole calo delle vendite nella seconda parte dell'anno. Questo per effetto della riduzione del fatturato in Nord e Sud America, che rifletterà la decrescita dei prezzi e delle attività onshore, oltre alle minori spedizioni di gasdotti.
Tutto ciò non verrà compensato dalla crescita delle vendite in Medio Oriente, soprattutto in Arabia Saudita, e dei progetti offshore. Quanto al free cash flow, Tenaris stima che rimarrà a buon livello, con una riduzione del capitale circolante.