Starbucks ha di recente nominato il nuovo CEO, Brian Niccol, in sostituzione di Laxman Narasimhan, che è stato al timone della società per quasi un anno e mezzo, il periodo più breve per un top manager della catena.
Brian Niccol diventerà il sesto AD dell'azienda nei suoi oltre 50 anni di storia: il fondatore Howard Schultz l'ha guidata per 23 anni in tre periodi distinti, contribuendo a creare un colosso nel settore dei fast-food. Vediamo quindi la storia della nota catena di caffè, i vari CEO che si sono avvicendati al vertice della società e le performance del titolo in Borsa.
Le origini di Starbucks
Starbucks è nata nel 1971 a Seattle, Washington, grazie all'iniziativa di tre amici: Jerry Baldwin, Zev Siegl e Gordon Bowker. Originariamente l'azienda si concentrava sulla vendita di chicchi di caffè tostati e attrezzature per la preparazione del caffè, ispirandosi al famoso torrefattore Alfred Peet. Tuttavia, a trasformare Starbucks in un gigante globale è stato Howard Schultz, che si unì all'azienda nel 1982 come Direttore marketing.
Durante un viaggio in Italia nel 1983, Schultz fu colpito dai bar italiani, specialmente a Milano, dove il caffè non era solo una bevanda, ma un'esperienza sociale. Deciso a portare questo modello negli Stati Uniti, Schultz cercò di convincere i fondatori di Starbucks ad espandere l'attività in questa direzione.
Non riuscendo a persuaderli, lasciò l'azienda per aprire una propria catena di caffetterie, "Il Giornale". Nel 1987, acquistò Starbucks dai fondatori originari e iniziò l'espansione che avrebbe trasformato Starbucks in un marchio globale. Vediamo ora nel dettaglio tutti i CEO di Starbucks dalle origini ai giorni nostri, con le relative performance del titolo a Wall Street.
Tutti i CEO di Starbucks, dal 1987 al 2024
Dal 1987 ai giorni nostri sono stati sei i CEO, comprendendo già Brian Niccol, che hanno guidato la famosa catena. Vediamo ogni mandato nel dettaglio.
Howard Schultz: il visionario pioniere
Mandato: 1987 - 2000, 2008 - 2017, 2022 - 2023
Howard Schultz è la figura chiave che ha trasformato Starbucks da una piccola torrefazione a Seattle a un colosso globale. Dopo aver acquistato l'azienda nel 1987, Schultz ha introdotto il concetto di "terzo luogo", un ambiente dove le persone potessero ritrovarsi oltre casa e lavoro, sorseggiando caffè di alta qualità. Questo concetto, ispirato ai bar italiani, è diventato il cuore dell'esperienza Starbucks.
Nel 1992, Schultz ha quotato Starbucks in Borsa, raccogliendo capitali per finanziare una rapida espansione. Durante il suo primo mandato, l'azienda è passata da 17 a oltre 3.000 negozi in tutto il mondo. Il valore delle azioni Starbucks ha registrato un aumento straordinario, contribuendo a trasformare l'azienda in un simbolo della cultura del caffè americana.
Schultz è tornato come CEO nel 2008, in un periodo in cui Starbucks stava affrontando una crisi. La sua seconda leadership è stata segnata da una serie di decisioni strategiche per rafforzare l'identità del marchio e migliorare l'esperienza dei clienti.
Durante il suo terzo mandato, breve ma intenso (2022-2023), Schultz ha affrontato le sfide legate alla crescente sindacalizzazione dei dipendenti negli USA. Per quanto riguarda le performance in Borsa, il titolo durante il mandato 1987-2000 ha registrato un rialzo di oltre il 1.500%, nel periodo 2008-2017 del 513% e infine nel mandato 2022-2023 di quasi l’11%.
Orin Smith: l'espansione globale
Mandato: 2000 - 2005
Orin Smith, entrato in Starbucks nel 1990 come direttore finanziario, è diventato CEO nel 2000. Sotto la sua guida, l'azienda ha visto un'espansione globale senza precedenti, passando da 45 negozi a oltre 10.000 in 33 Paesi.
Smith ha gestito un periodo di crescita esplosiva, con il titolo che ha registrato un incremento di oltre il 130% durante il suo mandato. La sua strategia si è concentrata sull'espansione internazionale e sull'ingresso in nuovi mercati, consolidando Starbucks come leader mondiale nel settore del caffè. Nel periodo 2000-2005 il titolo ha registrato una performance del +162%.
Jim Donald: CEO in un momento critico
Mandato: 2005 - 2008
Jim Donald ha assunto il ruolo di CEO in un momento critico per Starbucks. Prima della sua nomina, era stato presidente della divisione nordamericana dell'azienda. Tuttavia, il suo mandato è stato segnato da difficoltà, con il titolo che ha subito una flessione di quasi il 29%.
Le sfide principali includevano una concorrenza crescente e un mercato saturo, che hanno portato a un rallentamento nella crescita. Donald è stato estromesso nel 2008, aprendo la strada al ritorno di Howard Schultz. Durante il suo mandato, complice la grande crisi finanziaria del 2008, il titolo ha registrato una performance negativa del 26%.
Kevin Johnson: l'era della digitalizzazione
Mandato: 2017 - 2022
Kevin Johnson, già membro del Cda di Starbucks dal 2009 e COO dal 2015, ha guidato l'azienda in un periodo di trasformazione digitale. Durante il suo mandato, Starbucks ha investito significativamente nella tecnologia, migliorando l'esperienza digitale dei clienti attraverso l'app mobile e il programma di fidelizzazione.
Johnson ha anche affrontato la pandemia, gestendo la chiusura temporanea di molti negozi e l'espansione del servizio di consegna a domicilio. Sotto la sua leadership, il titolo di Starbucks ha guadagnato il 56%. Durante il suo mandato il titolo ha segnato un +56% circa in Borsa.
Laxman Narasimhan: top manager lampo
Mandato: 2023 - 2024
Laxman Narasimhan, precedentemente CEO del produttore di disinfettanti Lysol, è stato scelto per guidare Starbucks in un periodo di "reinvenzione". Tuttavia, il suo mandato è stato breve, segnato da un calo del 26% del titolo. Narasimhan ha affrontato la difficile sfida di mantenere la crescita in un contesto economico incerto e di rispondere alle aspettative elevate degli investitori. Durante il suo mandato il titolo ha perso quasi il 26% in Borsa.
Brian Niccol: una nuova primavera?
Mandato: Settembre 2024 - Presente
Brian Niccol, noto per il suo successo nel rilancio di Chipotle Mexican Grill, è stato nominato CEO di Starbucks nel settembre 2024. La sua esperienza nel risanamento aziendale e nell'innovazione operativa lo rende il leader ideale per guidare Starbucks in una nuova fase di crescita. Con una reputazione di leader visionario e strategico, Niccol è chiamato a riportare l'azienda ai vertici del mercato, affrontando le sfide legate alla concorrenza e all'evoluzione delle abitudini dei consumatori.