Il CME Group sta per lanciare Spot+, una nuova piattaforma di trading sulle valute che collegherà i mercati cash e futures. La struttura verrà messa a disposizione degli operatori nella seconda parte del 2024 e consentirà ai soggetti che operano sul mercato spot di accedere a liquidità extra grazie ai futures su valute. Questo dovrebbe portare ad un aumento dei volumi di trading.
Con tale prodotto di nuova generazione verrebbe colmato il divario con l'attività di futures FX del CME che ha liquidità su 40 coppie di valute, completando in questo modo l'attuale piattaforma di trading spot EBS (Electronic Broking Service) che combina il trading dell'euro, dello yen e del franco svizzero contro il dollaro USA. Insomma, verrebbe creato un mercato FX spot all-to-all di nuova generazione perfettamente collegato alla liquidità dei futures FX CME.
"Spot+ offrirà l'accesso ai futures FX del CME come se fossero un prodotto spot FX negoziabile", ha affermato Paul Houston, responsabile globale dei prodotti FX del CME. "Il lancio del prodotto segna un passo fondamentale nel riallineamento dei prodotti FX di CME in un'unica unità, dopo l'acquisizione di EBS nel 2018".
Spot+: caratteristiche principali
La possibilità dei partecipanti al mercato FX spot di attingere alla liquidità dei futures FX CME è messa in pratica attraverso un order book centrale aperto e trasparente, offrendo al contempo agli utenti di futures FX un accesso più ampio alla liquidità "over the counter". Le caratteristiche principali di Spot+ possono essere così riepilogate:
- iniziale disponibilità di trading sulle coppie di valute del G7;
- integrazione tra la sede primaria del mercato EBS e dei futures FX CME;
- miglioramento dell'accesso alla liquidità e trasparenza;
- espansione delle possibilità di trading su futures e spot FX;
- liquidità centralizzate nel mercato FX frammentato;
- accesso tramite le connessioni EBS/CME Globex esistenti.
Gli obiettivi del CME Group
La novità introdotta dal mercato dei derivati più grande del mondo cercherà di risollevare l'attività di trading sulle valute, che sulla piattaforma EBS viaggia a livelli storicamente bassi. Nel mese di novembre c'è stato un rimbalzo dai minimi, ma i volumi segnano un calo del 17% su base annua. Nel contempo, la domanda di derivati come futures e opzioni FX del CME ha visto volumi in aumento del 2% anno su anno lo scorso mese, il che mostra una certa resilienza.
Ad aver colpito il trading spot sul Forex è stata la concorrenza di piattaforme come Fx Central di Cboe e 360T di Deutsche Borse. Le grandi banche invece hanno fatto riferimento alla propria liquidità interna per coprirsi dai rischi valutari. "I volumi FX spot sono stati messi alla prova negli ultimi dieci anni, ma l'importanza delle sedi primarie nel mercato FX è ancora significativa", ha affermato Houston.