Ora è ufficiale, l'Arabia Saudita venderà azioni Saudi Aramco. La conferma dell'operazione, che porterà nelle casse del regno fino a 44,8 miliardi di riyal (pari a circa 12 miliardi di dollari), è arrivata proprio dallo Stato Arabo, proprietario dell'82% del capitale della gigantesca compagnia petrolifera, a cui si aggiunge il 16% detenuto dal fondo sovrano PIF (Public Investment Fund).
La vendita partirà da domenica 2 giugno per concludersi giovedì 6 giugno, e riguarderà 1,545 miliardi di azioni - pari allo 0,64% del capitale sociale - a un prezzo compreso tra 26,7 e 29 riyal sauditi per azione. Rispetto all'ultimo prezzo di 29 riyal del titolo Saudi Aramco in chiusura al Tadawul giovedì 30 maggio, l'offerta viene fatta con uno sconto fino all'8,6%. Il Regno saudita ha anche la possibilità di vendere fino a ulteriori 154,5 milioni di azioni al prezzo finale, il che porterebbe nelle casse statali un ulteriore introito di 1 miliardo di dollari.
SNB Capital, Citigroup, Goldman Sachs, HSBC Holdings, JPMorgan Chase, Bank of America e Morgan Stanley gestiscono l'operazione. Mentre M. Klein & Co. e Moelis & Co. sono i consulenti finanziari, che avevano lavorato anche all'
IPO del 2019 di Saudi Aramco.
Saudi Aramco: perché gli investitori dovrebbero comprare le azioni
La vendita delle azioni del Regno del principe ereditario Mohammed Bin Salman avverrà attraverso il processo di bookbuilding, ovvero una pratica accelerata in cui l'offerta è rivolta a investitori istituzionali. Questo sarà un banco di prova importante per valutare l'interesse dei grandi operatori finanziari stranieri. "Questa transazione offre l'opportunità agli investitori attuali e nuovi di costruire una posizione considerevole in Saudi Aramco a un prezzo in cui riteniamo che la società offra un valore e una crescita interessanti per i nostri azionisti", ha dichiarato l'Amministratore delegato di Aramco, Amin Nasser.
Ciò che potrebbe attrarre gli investitori è il super dividendo che il gruppo petrolifero distribuisce. Nel 2023 Saudi Aramco ha staccato una cedola di 97,8 miliardi di dollari, mentre per quest'anno prevede un esborso di 124 miliardi di dollari. L'azienda è oggi la terza società più capitalizzata del mondo, dopo Microsoft a Apple, e può contare su una struttura economico-finanziaria molto solida grazie a introiti del petrolio che lo scorso anno hanno fruttato il secondo utile più grande di sempre a circa 121 miliardi di dollari (+161 miliardi di dollari nel 2022).
Tuttavia, il prezzo delle azioni Aramco si trova al livello più basso da oltre un anno, a causa del calo delle quotazioni di petrolio. Il greggio attualmente si aggira intorno agli 80 dollari al barile, molto distante dal picco del 2022 di quasi 140 dollari, quando il titolo Aramco viaggiava al massimo storico di 39,41 riyal.
Come saranno utilizzati i proventi
L'obiettivo dell'Arabia Saudita dalla vendita delle azioni è duplice: da un lato coprire almeno in parte il deficit statale che nel 2024 è previsto a 21 miliardi di dollari; dall'altro sostenere i megaprogetti che vanno dalle infrastrutture, ai trasporti, agli immobili, all'energia, allo sport e all'intelligenza artificiale, nell'ottica di diversificare le entrate dal petrolio.
A tal proposito, l'oro nero continua a essere una fonte inesauribile di denaro per ora, ma nel tempo, con il mondo che passa alle energie rinnovabili, le cose potrebbero cambiare. Il
Fondo Monetario Internazionale ritiene necessario un
prezzo almeno di 100 dollari affinché il governo saudita possa pareggiare il bilancio. Una cifra, questa, molto lontana dalle stime degli analisti per i prossimi due anni. Domenica 2 giugno ci sarà la riunione dell'
OPEC+ e l'Arabia Saudita potrebbe proporre di stringere ancora sull'offerta in modo da spingere le quotazioni del greggio più in alto.