Ryanair ha chiuso il bilancio al 31 marzo con un utile netto record, deliziando gli azionisti con l'annuncio di un riacquisto di azioni proprie per 700 milioni di euro. Tuttavia, ha mantenuto un approccio cauto riguardo la stagione estiva, affermando che le tariffe di punta rimarranno piatte o leggermente più alte rispetto allo scorso anno.
La previsione più debole deriva dalle prenotazioni last minute, ha riferito la società. Ad ogni modo, durante l'anno la più grande compagnia europea per numero di passeggeri ha registrato un nuovo record con circa 184 milioni di persone trasportate e nell'esercizio fiscale 2025 conta di aumentare il traffico fino a 200 milioni di unità. Si tratta però di una quantità ridotta rispetto ai 205 milioni di passeggeri stimati in precedenza, in quanto ci saranno ritardi nella consegna degli aerei. Entro la fine di luglio Boeing consegnerà 23 aerei in meno rispetto a quelli che il produttore di veicoli americano avrebbe dovuto fornire, ma c'è addirittura il rischio di ulteriori slittamenti.
Sul listino di Dublino, le
azioni Ryanair segnano un -0,57% portandosi a 18,23 euro.
Ryanair: i risultati annuali
La compagnia low-cost irlandese ha realizzato per l'anno fiscale 2024 entrate complessive per 13,44 miliardi di euro, segnando una crescita del 25% rispetto a un fatturato di 10,78 miliardi di euro dello scorso anno. Di queste, gli "scheduled revenues", i ricavi "programmati", sono saliti del 9% a 9,14 miliardi di euro grazie a un traffico aumentato del 9% a 183,7 milioni, mentre la tariffa media è cresciuta del 21% a 49,80 euro per via di un primo semestre record e al forte traffico di Pasqua a fine marzo, che hanno compensato tariffe e load factor più deboli del previsto nel terzo trimestre. Gli "ancillary revenues", i ricavi accessori, sono saliti di 12 punti percentuali a 4,30 miliardi di dollari, con una tariffa media per passeggero di circa 23,40 euro.
L'utile netto è risultato di 1,92 miliardi di euro, +34% in confronto a guadagni per 1,43 miliardi di euro del 2023. Gli analisti si aspettavano un profitto di 1,91 miliardi di euro.
La società ha riportato una liquidità lorda di fine anno di 4,12 miliardi di dollari, nonostante 2,4 miliardi di euro di investimenti e oltre 1 miliardo di euro di rimborsi del debito. Quanto alla liquidità netta, si è registrato un importo di 1,37 miliardi di euro, "in qualche modo favorito dai ritardi nelle consegne di Boeing", sottolinea Ryanair.
Dividendi e buyback
La compagnia aerea ha ribadito le linee guida per la politica delle remunerazioni agli azionisti, ossia la definizione di alcune priorità come il ripristino delle retribuzioni e gli aumenti salariali pluriennali ai dipendenti, nonché il rimborso del debito residuo alla scadenza nel 2025 e nel 2026. Una volta stabilito questo, l'obiettivo è quello di generare valore per i proprietari delle azioni, mantenendo nel contempo un solido bilancio.
In tale contesto, Ryanair ha stabilito un dividendo finale per 0,178 euro da pagare a settembre dopo l'assemblea generale, mentre a febbraio è stato distribuito un acconto di 0,175 euro. Il Consiglio di amministrazione ha anche approvato un piano di riacquisto di azioni proprie da 700 milioni di euro, che verrà formalmente lanciato alla fine della settimana in corso. La società comunica che il buyback è reso possibile dall'attuale surplus di liquidità e aumenta i fondi restituiti agli azionisti a oltre 7,8 miliardi di euro dal 2008.
Ryanair: guidance
Ryanair stima un aumento del traffico per l'anno fiscale 2025 dell'8%, a condizioni però che le consegne di Boeing tornino ai livelli contrattuali prima della fine dell'anno. Tuttavia, l'azienda in questo momento non è in grado di dare una guidance accurata per l'anno in corso, in quanto "l'esito finale dipenderà fortemente dall'evitare eventi avversi come le guerre in Ucraina e Medio Oriente, le estese interruzioni dell'ATC o ulteriori ritardi nelle consegne di Boeing". A gennaio Ryanair aveva tagliato le sue previsioni di utile al netto delle imposte a un intervallo compreso tra 1,85 miliardi e 1,95 miliardi di euro dopo che alcune agenzie di viaggio online avevano smesso di vendere i suoi voli.