Renault ha siglato un accordo preliminare non vincolante con Geely per la creazione di una joint venture paritaria che fornirà motori a benzina e tecnologia ibrida ai marchi dei due gruppi e ad altre case automobilistiche. Il lancio della jv dovrebbe avvenire nel 2023, la sede legale sarà fissata a Londra e la nuova entità impiegherà 19 mila lavoratori in 17 fabbriche di propulsori e 3 centri di ricerca e sviluppo.
Per Geely, che già controlla Volvo Cars ed ha una partecipazione del 9,7% in Daimler, questa partnership rappresenta la possibilità di espandersi oltre il territorio cinese. L'Amministratore delegato dell'azienda francese, Luca de Meo, ha affermato che Renault era alla ricerca un partner che "portasse economie scala e riducesse i costi nella sua attività di combustione interna, compresi gli ibridi".
Tuttavia, sullo sfondo a tenere banco è il
rinnovo dell'alleanza con Nissan. Il gigante automobilistico giapponese è in trattativa per investire nella nuova unità elettrica "Ampere" di Renault, ma ha espresso alcune preoccupazioni in merito ai rapporti che quest'ultima ha stretto con Geely, con riferimento soprattutto al trattamento della proprietà intellettuale, compresa la tecnologia delle batterie e dei propulsori.
Renault e Geely hanno detto che la nuova joint venture sarebbe in grado di fornire 5 milioni di motori a combustione interna e ibridi all'anno a Nissan e all'altro partner dell'alleanza Mitsubishi Motors.
Renault: il piano di riorganizzazione aziendale
Renault sta effettuando una profonda revisione del business, dividendo le sue attività relative ai veicoli a combustione da quelle elettriche. Con questa operazione la società prevede di raddoppiare il margine operativo, entro il 2030, al 10%. "Dopo aver eseguito uno dei piani di recupero più rapidi e inaspettati, dopo aver preparato l'azienda alla crescita assicurando lo sviluppo della migliore linea di prodotti degli ultimi decenni, intendiamo posizionarci più velocemente e in maniera più forte della concorrenza", ha dichiarato oggi de Meo in una nota.
Lo split delle attività servirà a raccogliere fondi per sviluppare la tecnologia delle auto elettriche, colmando il divario con altre big europee come Stellantis. Al riguardo, entro il 2025 la compagnia con sede a Boulogne-Billancourt prevede un margine operativo superiore all'8% e un free cash flow di oltre 2 miliardi di euro all'anno. In base ai piani dell'azienda, alla fine saranno cinque le unità di business e riguarderanno, oltre le auto elettriche (Ampere) e quelle ibride e a combustione (Power), anche il marchio di auto sportive Alpine, i servizi finanziari e le nuove divisioni di mobilità e riciclaggio.
Riguardo Ampere, la società sta cercando investitori esterni pur mantenendo la maggioranza, oltre a valutare l'
IPO su Euronext Paris nella seconda metà del 2023. Il programma prevede anche una gamma di sei auto elettriche entro la fine del 2030, con una produzione annua di circa 1 milione di veicoli entro il 2031.
Renault: torna il dividendo
Per gli azionisti della casa automobilistica francese vi è una buona notizia: l'azienda dal prossimo anno tornerà a pagare il dividendo. Secondo quanto riferito dalla società, "la politica dei dividendi crescerà gradualmente e in modo disciplinato fino a un rapporto di pagamento del 35% dell'utile netto nel medio termine". In calo oggi dell'1,7%, da inizio anno il saldo delle azioni Renault è positivo per quasi il 2%.