Il gran giorno è finalmente arrivato: oggi gli americani saranno chiamati al voto per eleggere il Congresso. Dai sondaggi emerge la possibile affermazione dei repubblicani alla Camera, mentre per il Senato vi è maggiore incertezza. Ad ogni modo, l'esito della consultazione dovrebbe produrre una frattura tra Governo e Parlamento.
Si tratta di uno scenario che in genere non è valutato in maniera negativa dagli operatori, in quanto lo stallo implica meno cambiamenti politici e meno rischi per settori chiave come la sanità e l'energia. Inoltre, allontana lo spauracchio di modifiche dell'assetto fiscale.
L'economia statunitense ancora è in salute, minacciata solo dalla politica monetaria della
Federal Reserve, alle prese con la lotta all'inflazione a suon di strette sui tassi d'interesse. Per il resto gli utili aziendali si stanno mostrando resilienti e, sebbene molte aziende, soprattutto nel settore tecnologico, stiano annunciando licenziamenti, gli Stati Uniti continuano a sfornare posti di lavoro.
Elezioni Mid-Term USA: gli effetti sui mercati
Una maggioranza parlamentare ostile al Presidente non sempre rappresenta un fattore positivo, in special modo in un momento, come quello attuale, in cui è richiesta una forte dose di coesione. Il Congresso avrà due impegni particolarmente gravosi nei prossimi mesi, la legge sul bilancio federale e l'aumento del tetto del debito.
Il rischio è che la mancanza di un compromesso nel breve termine, soprattutto sul fronte del limite al debito, possa far agitare i mercati. Già alle prese con la possibilità di una recessione, gli operatori non vogliono anche avere a che fare con uno shutdown. Nel caso in cui il contesto macroeconomico dovesse deteriorarsi, spetterà alla politica adottare quei provvedimenti per aiutare i cittadini e rilanciare l'economia. In tempi difficili, è auspicabile poter prendere decisioni in tempi stretti e con il potere legislativo e quello presidenziale contrapposti si tratta di un obiettivo di difficile realizzazione.
Un'altra fonte di tensione che arriva dall'appuntamento elettorale è rappresentata dalla possibilità che i risultati possano essere contestati, come già successo a seguito delle presidenziali. "La recente instabilità innescata dalle vicende politiche in Regno Unito e in Cina (in contrasto con la "relativa calma costituzionale" del Brasile) evidenzia il rischio a breve termine associato alle Mid-Term statunitensi", ha rilevato Julian Emanuel, chief equity and quantitative strategist di Evercore. "Qualsiasi mancanza di chiarezza sul controllo del Senato o questioni relative la regolarità delle elezioni aumentano le probabilità che l'S&P 500 si unisca NASDAQ-100 nel nuovo test dei minimi".
La nota positiva arriva finora dall'indice della paura, il VIX Cboe, che staziona a livelli normali, senza segnalare un mercato particolarmente agitato. Si tratta di un indicatore che potrebbe peggiorare rapidamente, soprattutto se dalla politica dovessero arrivare segnali di un deterioramento della situazione.