Il mercato Forex oggi ha nuovi protagonisti. Non sono più gli hedge fund a dominare il mercato delle valute ma
grandi aziende, tra cui spiccano Apple e Alphabet. Il gigante di Cupertino ha investito 135 miliardi di dollari in valuta estera, mentre Alphabet ha stipulato contratti per circa 60 miliardi di dollari. Gli hedge fund focalizzati sulle valute gestiscono insieme appena 78 miliardi di dollari.
Il motivo degli investimenti valutari di Apple e Alphabet risiede essenzialmente nella necessità di proteggersi dalle fluttuazioni dei cambi, dal momento che le due Big Tech producono gran parte dei loro guadagni al di fuori del territorio americano. Infatti, il superdollaro dell'ultimo anno e mezzo ha creato non poche difficoltà ad aziende di questo tipo, ragion per cui hanno intensificato le coperture sul Forex.
In particolare Apple ha triplicato il suo portafoglio derivati rispetto a un decennio fa. "È l'approccio giusto per l'azienda in termini di minimizzazione della volatilità che necessariamente si verifica dai movimenti delle valute. È un programma di copertura molto ampio e, direi, molto efficace", aveva detto agli analisti ad agosto Luca Maestri, Chief Financial Officer del gruppo. Nel contempo, è diminuita la partecipazione degli hedge fund, il cui numero è crollato dell'82% rispetto al massimo storico del 2007.
Big Tech protagoniste del Forex, le banche esultano...
A trarne vantaggio da questo grande cambiamento nel mercato del Forex sono soprattutto le banche, perché hanno potuto arricchire e rendere stabili le commissioni sul trading valutario. Secondo il fornitore di dati Vali Analytics, negli ultimi cinque anni i ricavi nel business delle valute aziendali delle cinque maggiori banche del mondo hanno avuto un'impennata del 30%.
Il cambiamento però non ha avvantaggiato tutte allo stesso modo. Ad esempio Goldman Sachs e Morgan Stanley dovrebbero registrare forti cali dei ricavi legati al trading valutario nella prossima trimestrale, mentre Bank of America e Citigroup dovrebbero riportare aumenti delle entrate derivanti dalle commissioni valutarie, proprio perché da tempo si sono concentrate nella fornitura dei servizi Forex alle più grandi aziende del mondo.
In particolare Citigroup ha raddoppiato la sua offerta sotto la guida dell'Amministratore delegato Jane Fraser ed è risultata al primo posto nella quota di mercato del trading valutario per 10 anni consecutivi. L'azienda al riguardo ha stabilito sedi in tutto il mondo. "Questo è sicuramente il nostro vantaggio. Avere persone sul campo ci ha dato quei punti di contatto non solo con le tesorerie centrali, ma anche con le filiali", ha affermato Lynley Ashby, responsabile globale della strategia aziendale FX di Citigroup.
In questo processo, le banche sono state agevolate dal fatto che le grandi aziende non sono alla continua ricerca delle migliori offerte sulla piazza. Le ragioni sono fondamentalmente due. La prima è che essi spesso si affidano alla loro banca per molteplici servizi come prestiti, emissione di debito o consulenza. Quindi, i servizi valutari finiscono per rientrare nella gestione delle attività. La seconda è che le aziende sovente hanno politiche di tesoreria che consentono solo l'uso di determinate banche, le più grandi nella fattispecie. "Non si tratta sempre di chi ha il prezzo più economico, ma di chi darà il servizio complessivo migliore", ha affermato Naresh Aggarwal, direttore associato presso l'Associazione dei tesorieri aziendali.