Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha contattato direttamente Jeff Bezos, fondatore di Amazon, per esprimere il suo disappunto riguardo a una notizia secondo cui il colosso dell’e-commerce avrebbe pianificato di mostrare, accanto al prezzo dei prodotti, l’impatto dei dazi doganali imposti dagli Stati Uniti.
La telefonata, riportata da una fonte vicina alla vicenda, ha innescato una reazione rapida da parte dell’azienda. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha duramente criticato Amazon, definendo la proposta “un atto politico e ostile” e chiedendosi perché l’azienda non avesse mostrato lo stesso livello di trasparenza durante l’amministrazione Biden, quando l’inflazione era ai massimi storici.
Amazon ritratta: piano ridimensionato e poi cancellato
Poche ore dopo la telefonata, Amazon ha inizialmente ridimensionato la portata del piano, dichiarando che l'iniziativa era limitata ad alcune categorie di prodotti nella sezione “Amazon Haul”, pensata per gli acquisti a basso costo. In un secondo momento, l’azienda ha annunciato ufficialmente che il progetto non è mai stato approvato e che non verrà attuato su nessuna delle sue piattaforme.
Dopo le dichiarazioni della Casa Bianca, il titolo Amazon ha perso oltre il 2% nel pre-market, salvo poi recuperare le perdite entro la metà giornata. L’impatto mediatico della vicenda è stato significativo, ma di breve durata sul fronte borsistico.
Pressioni politiche e accuse di legami con la Cina
Durante il briefing con i giornalisti, Leavitt ha fatto riferimento a un vecchio articolo di Reuters secondo cui Amazon avrebbe collaborato con il governo cinese, rimuovendo recensioni critiche da un libro del presidente Xi Jinping.
Il gesto, secondo la Casa Bianca, dimostrerebbe una certa sudditanza dell’azienda nei confronti di Pechino. Altri colossi come Shein e Temu hanno già iniziato ad aggiungere supplementi per dazi nei loro carrelli, in alcuni casi fino al 145% del prezzo del prodotto.
Trump e Bezos, rapporti sull’altalena
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di rapporti altalenanti tra Trump e Bezos. Dopo anni di tensioni, Bezos ha mostrato un atteggiamento più favorevole nei confronti del leader repubblicano, elogiando il suo approccio più calmo e sicuro dopo la vittoria elettorale del 2024. Amazon ha anche donato un milione di dollari al fondo inaugurale di Trump e Bezos ha partecipato alla cerimonia di insediamento.
Alla domanda se Bezos sia ancora un sostenitore di Trump, Leavitt ha evitato una risposta diretta, limitandosi a ribadire che l’iniziativa di Amazon rappresenta un’azione chiaramente politica e ostile, lasciando intendere che i rapporti tra i due siano oggi più pragmatici che ideologici.
Amazon: il problema sono i dazi sull’import dalla Cina
Le nuove tariffe commerciali volute da Trump, in particolare le tariffe del 145% sulle importazioni dalla Cina, stanno mettendo sotto pressione il modello di business di Amazon, che secondo Wedbush Securities, importa fino al 70% dei suoi prodotti dal Dragone. L’azienda ha iniziato a contattare i venditori per valutare gli effetti della nuova politica commerciale sull’aumento dei prezzi.