Poste Italiane è una società pubblica che svolge servizi postali, bancari, finanziari, assicurativi e di telecomunicazioni. Nel tempo l'azienda ha subito alcune importanti trasformazioni e con la Legge n.71 del 29 gennaio 1994 è passata da azienda autonoma a ente pubblico autonomo, nell'ambito della riforma per migliorare la qualità dei servizi postali rispetto ad altri peer in Europa. Oggi Poste rappresenta la dodicesima società italiana più capitalizzata, con un valore di mercato di 13,29 miliardi di euro (dati al 30 aprile 2023). Lo Stato risulta ancora il principale azionista dell'azienda, dopo aver avviato alcuni anni fa un processo di privatizzazione che dovrà essere completato. Ma entriamo nei dettagli per scoprire chi sono tutti i partecipanti al capitale e tutto quello che occorre sapere sulla loro quota di partecipazione.
Poste Italiane: ecco chi sono gli azionisti
Il capitale sociale di Poste Italiane è rappresentato da 1.306.110.000 azioni, di cui il 34,7% è negoziato in Borsa come flottante. Facendo affidamento all'ultimo aggiornamento della Consob del 26 aprile 2023 e alle informazioni reperibili sul sito di Poste Italiane, gli azionisti della società risultano i seguenti:
MEF e CDP
Quasi due terzi del capitale sociale dell'azienda è in mano al governo italiano, che esercita il controllo attraverso il Ministero dell'Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti (controllata a sua volta dal MEF con l’82,77% delle azioni). Il MEF ha una quota del 29,7%, mentre CDP detiene un pacchetto del 35%. La partecipazione attuale dello Stato è frutto del processo di privatizzazione e contestuale collocamento in Borsa di Poste Italiane avvenuto il 27 ottobre 2015.
Allora il Tesoro ha messo sul mercato il 34,8% della sua partecipazione, che corrispondeva al controllo della totalità delle azioni, tramite un' Offerta pubblica di vendita a un prezzo di 6,75 euro per azione. Lo Stato ha incassato oltre 3 miliardi di euro, riscontrando una domanda molto elevata tra gli investitori istituzionali e retail. A maggio del 2016 il MEF ha ceduto un pacchetto azionario del 35% a CDP, che ha attuato un aumento di capitale per finanziare l'operazione di acquisto. La quota rimanente del Tesoro del 29,7% è rimasta nei piani di un'ulteriore privatizzazione, che ancora però non è stata attuata.
Investitori istituzionali
Gli investitori istituzionali rappresentano il 23,29% del capitale. Da quanto emerge dal sito di Poste Italiane, aggiornato a febbraio 2023, la posizione geografica di questi investitori è così ripartita:
- Regno Unito - 27,9%;
- Stati Uniti - 25,1%;
- Italia - 17,2%;
- Resto d'Europa - 10,9%;
- Francia - 6,7%;
- Norvegia - 6,3%;
- Resto del Mondo - 5,8%.
Tra le più importanti società d'investimento che si sono aggirate nel capitale di Poste Italiane in questi ultimi mesi, vanno citate: Norges Bank Investment Management, The Vanguard Group, Inc., BlackRock Fund Advisors, BlackRock Advisors (UK) Ltd., Amundi Asset Management SA (Investment Management), iShares MDAX UCITS ETF (DE), Eurizon Capital SGR SpA, Amundi Ireland Ltd. Nel complesso quasi il 34% degli investitori istituzionali ha un focus ESG della propria attività.
Investitori retail
Gli investitori privati dell'azienda complessivamente costituiscono l'11,87% del totale delle azioni emesse.
Azioni proprie
Poste Italiane detiene anche azioni proprie, pari allo 0,58% del capitale.