I risultati trimestrali di
PepsiCo non sono del tutto piaciuti agli investitori, che nelle contrattazioni pre-market di Wall Street stanno vendendo le
azioni con simbolo PEP. Dal rilascio dei dati relativi al quarto trimestre 2023 emergono aspetti contrastanti, con
utili sopra le attese ma ricavi che hanno deluso le aspettative degli analisti. La debolezza del mercato nordamericano ha impattato sulle vendite dell'azienda, frenando le entrate complessive.
Il presidente e Amministratore delegato Ramon Laguarta si è detto comunque soddisfatto riguardo il 2023. "Abbiamo attraversato con successo un altro anno di elevati livelli di inflazione, volatilità macroeconomica, tensioni geopolitiche e conflitti internazionali. I risultati dimostrano che gli investimenti che abbiamo fatto per rafforzare la nostra attività e la nostra agenda Pep+ stanno funzionando", ha detto.
PepsiCo: risultati nel dettaglio
Nel trimestre terminato a dicembre 2023, PepsiCo ha conseguito un fatturato complessivo di 27,85 miliardi di dollari, in diminuzione rispetto ai 28 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2022 e al di sotto dei 28,4 miliardi di dollari stimati dal consensus di Rifinitiv. Si tratta del primo trimestre dal 2020 che le entrate diminuiscono su base annua.
Nello specifico, l'unità nordamericana Quaker Foods ha visto un deciso calo dei volumi dell'8%, per via del richiamo delle sue barrette di cereali. Anche la divisione di bevande dell'area ha subito un calo cospicuo delle vendite (-6%). Più contenuta la discesa nella sezione Frito-Lay North America, che comprende marchi come Cheetos e Doritos. In tal caso, i volumi si sono contratti del 2%.
L'utile netto è invece cresciuto del 151% su base annua, passando dai 518 milioni di dollari del quarto trimestre 2022 a 1,30 miliardi di dollari dell'ultimo quarto dello scorso anno. L'utile per azione è ammontato a 0,94 euro, a fronte di 0,37 euro del Q4 2022. L'EPS (Earning per share) rettificato si è attestato a 1,78 dollari, oltre le stime degli analisti di 1,72 dollari.
PepsiCo è riuscita a proteggere i suoi margini aziendali per quasi due anni grazie al suo potere di determinazione dei prezzi che ha contrastato l'insorgere dell'inflazione. Tuttavia, ora deve fare i conti con un rallentamento della domanda per bibite e snack etichettati come "lussi accessibili".
PepsiCo: dividendi e buyback
Una buona notizia per gli azionisti è arrivata sul fronte dividendi. La società ha annunciato un aumento della cedola del 7% annuo a 5,42 dollari per azione da 5,06 dollari previsto per giugno 2024. Con questa mossa, siamo di fronte al 52esimo aumento consecutivo del dividendo annuale per azione del colosso americano degli snack e delle bevande. Considerando l'ultima chiusura a Wall Street del titolo a 173,85 dollari, il rendimento cedolare risulta essere del 3,12%.
Quest'anno, comunque, secondo le previsioni della società, agli azionisti andranno complessivamente 8,2 miliardi di dollari, di cui 7,2 miliardi in termini di dividendi e 1 miliardo con riferimento al buyback.
La guidance
Per quanto riguarda l'intero 2024, PepsiCo prevede ora una crescita organica dei ricavi di almeno il 4% e una crescita degli EPS core a valuta costante di almeno l'8%. In precedenza, la società aveva stimato una crescita organica dei ricavi nella fascia alta compresa tra il 4% e il 6% e una crescita degli utili core a valuta costante a una cifra.
"Siamo fiduciosi che le nostre attività andranno bene nel 2024 in un contesto di mutevoli condizioni del mercato. I tassi di crescita della categoria si stanno normalizzando e i comportamenti dei consumatori sono in gran parte in linea con quelli del periodo pre-pandemico", ha sostenuto fiducioso Laguarde.
Inoltre, "andando avanti, andremo ad affinare la nostra attenzione nel fornire ai consumatori prodotti dal gusto eccezionale che offrano praticità e valore convincente. Gestiremo inoltre in modo aggressivo i nostri costi per accelerare la produttività e investire di più nei nostri marchi, nell’innovazione, nell’espansione del canale e nella trasformazione Pep+", ha aggiunto il top manager dell'azienda.