OpenAI ha realizzato ricavi ricorrenti annualizzati per 10 miliardi di dollari a giugno, a quasi tre anni dal lancio del suo chatbot ChatGPT che ha rivoluzionato il mondo dell'intelligenza artificiale. La cifra include le vendite dei prodotti di consumo dell'azienda, i prodotti aziendali ChatGPT e la sua interfaccia di programmazione delle applicazioni, o API. Non comprende, invece, i ricavi delle licenze di Microsoft, che è il principale sostenitore della startup con un investimento di circa 13 miliardi di dollari.
Sulla base di questi numeri, comunque, l'azienda è sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo di fatturato di 12,7 miliardi di dollari per l'anno in corso che aveva condiviso con gli investitori in un precedente evento. OpenAI aveva perso circa 5 miliardi di dollari lo scorso anno e questo boom di entrate la pone in una posizione di assoluto vantaggio rispetto alla concorrenza.
Basti pensare che Anthropic, una delle società più agguerrite sul fronte dell'intelligenza artificiale, ha visto un'autentica esplosione della domanda da parte delle aziende che usano i suoi modelli, ma le sue entrate annualizzate si sono collocate recentemente a poco oltre i 3 miliardi di dollari.
Da quando ha lanciato il chatbot ChatGPT nel 2022, OpenAI è riuscita a conquistare un bacino di utenza importante aumentando le entrate grazie a una serie di offerte in abbonamento ai consumatori privati e alle aziende. Secondo i dati ufficiali, alla fine di marzo la startup americana aveva circa 500 milioni di utenti attivi settimanali. Inoltre, all'inizio di giugno, la società ha segnalato che gli utenti aziendali paganti sono passati da 2 a 3 milioni di unità rispetto a febbraio.
OpenAI: i prossimi obiettivi
Nel mese di marzo OpenAI ha chiuso un round di finanziamento da 40 miliardi di dollari, che le ha fornito una
valutazione di circa 300 miliardi di dollari. Attualmente, tale valutazione pareggia quella del gigante tecnologico cinese
ByteDance tra le società private e si colloca solo dietro a quella dell'azienda spaziale di
Elon Musk, SpaceX, che vale circa 350 miliardi di dollari.
Tra i principali sostenitori, oltre che su Microsoft, OpenAI può contare su SoftBank, Coatue, Altimeter, Thrive e altri. Il prossimo obiettivo, secondo una persona che ha familiarità con la questione, è quello di arrivare a 125 miliardi di dollari di entrate entro il 2029.
Il traguardo non è impossibile, benché l'azienda debba guardarsi comunque dalla concorrenza. In particolare, bisognerà vedere quante insidie porterà in futuro lo sviluppo dei modelli della startup cinese
DeepSeek. A differenza di OpenAI, quest'ultima utilizza piattaforme open-source, sostenendo costi molto bassi grazie principalmente all'utilizzo di una quantità minore di chip legati all'intelligenza artificiale prodotti da Nvidia.