TSMC, il maggiore produttore globale di semiconduttori a contratto ha registrato sei rialzi consecutivi in Borsa, sostenuto da una crescente domanda legata all’intelligenza artificiale. A maggio, il fatturato dell’azienda ha raggiunto i 320,52 miliardi di dollari taiwanesi (circa 10,71 miliardi di dollari), segnando un aumento del 39,6% a/a.
Nei primi cinque mesi del 2025, i ricavi totali hanno toccato 1,51 trilioni di dollari taiwanesi, con un incremento del 42,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi numeri riflettono l’interesse costante da parte di aziende globali per i chip avanzati necessari a supportare l’espansione dell’AI, in particolare nei settori dei data center e dei sistemi di calcolo ad alte prestazioni.
TSMC: pressioni a breve termine tra record e restrizioni
Nonostante i dati positivi, i ricavi di maggio hanno registrato un calo dell’8,3% rispetto al massimo storico toccato ad aprile. Questa flessione mensile è legata a un lieve rallentamento della domanda, dovuto in parte all’impatto delle restrizioni commerciali USA nei confronti della Cina.
Alcuni clienti chiave, come Nvidia, si sono trovati a dover affrontare nuovi ostacoli normativi, che hanno influenzato temporaneamente gli ordini. Inoltre, la forza del dollaro taiwanese ha pesato sul fatturato dell’azienda, che realizza la maggior parte delle sue entrate sui mercati esteri.
Nonostante ciò, la domanda di chip AI resta robusta fuori dalla Cina, soprattutto grazie agli investimenti dei grandi gruppi tecnologici statunitensi.
TSMC: prospettive incoraggianti nonostante l’incertezza
I colossi di Wall Street hanno continuato a investire massicciamente in infrastrutture per l’intelligenza artificiale, come dimostrano i risultati più recenti. I colossi americani si confermano tra i principali motori della domanda di chip evoluti, offrendo una base solida per la crescita futura.
In questo contesto, il CEO di TSMC, C. C. Wei, ha riconosciuto che l’aumento dei dazi potrebbe in parte frenare gli acquisti, ma ha ribadito la solidità della domanda strutturale legata all’AI. Infine, si profila una possibile distensione nelle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina: alcune fonti riportano che il presidente USA, Donald Trump, starebbe valutando un allentamento delle restrizioni sulle esportazioni di chip, il che potrebbe offrire un ulteriore impulso positivo per l’azienda.