Sui mercati è tornato il buon umore grazie alla trimestrale di Nvidia. Gli investitori erano in trepidante attesa di vedere se il boom dell’intelligenza artificiale potesse continuare o fosse destinato a spegnersi. Nvidia, come ormai accade quasi sempre da diversi anni, ha sorpreso in positivo, fornendo una guidance oltre le previsioni e contestando l’idea di una bolla AI.
Le proiezioni dell’azienda indicano che la domanda per i processori legati all’intelligenza artificiale rimane alta, alleviando i timori che la spesa incontrollata da parte degli hyperscaler per la nuova tecnologia fosse insostenibile. Le buone notizie si sono riversate in Borsa, con le azioni Nvidia che hanno fatto un balzo nelle contrattazioni dopo la chiusura di Wall Street e che oggi, nel pre-market, guadagnano oltre 6 punti percentuali, trascinando al rialzo anche le altre azioni tecnologiche.
Nvidia: ecco cosa ha detto la trimestrale
Non è stata solamente la guidance a sorprendere in positivo nel rapporto trimestrale di Nvidia, ma anche i risultati di bilancio relativi al terzo trimestre fiscale 2026, terminato il 26 ottobre 2025. Il più grande progettista di chip al mondo ha realizzato vendite complessive record per 57,01 miliardi di dollari, in aumento del 62,51% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e oltre le stime, fissate a 55,2 miliardi di dollari.
Gran parte del fatturato arriva dai semiconduttori per i data center, che hanno prodotto entrate - anche qui record - per 51,2 miliardi di dollari, in aumento del 66% su base annua e superiori ai 49,3 miliardi di dollari stimati dal consensus.
Per il resto, si registra quanto segue:
- il fatturato del segmento “Gaming” è stato di 4,3 miliardi di dollari, in aumento del 30% rispetto all’anno precedente;
- le entrate dell’unità “Professional Visualization” hanno segnato una crescita del 56% a/a a 760 milioni di dollari;
- i ricavi della divisione “Automotive and Robotics” sono ammontati a 592 milioni di dollari, registrando un incremento del 32% su base annua.
Il reddito lordo, pari a 41,85 miliardi di dollari (73,41% del fatturato), ha segnato un +59,98% anno su anno, mentre l’utile operativo di 36,01 miliardi di dollari (63,16% dei ricavi totali) ha evidenziato un progresso del 64,65% su base annua. Nvidia ha prodotto un utile netto di 31,91 miliardi di dollari (55,97% del fatturato), in crescita del 65,25% rispetto ai 19,31 miliardi di dollari del terzo trimestre fiscale 2025.
L'EPS (Earnings Per Share), pari a 1,30 dollari, è cresciuto del 66,67% anno su anno superando gli 1,26 dollari attesi.
“Le vendite di Blackwell sono alle stelle e le GPU cloud sono esaurite”, ha detto Jensen Huang, fondatore e Amministratore delegato di Nvidia. “La domanda di calcolo continua ad accelerare e ad accumularsi tra addestramento e inferenza, ognuno in crescita esponenziale. Siamo entrati nel circolo virtuoso dell’AI. L’ecosistema dell’AI sta crescendo rapidamente: più nuovi creatori di modelli di fondazione, più startup di AI, in più settori industriali e in più Paesi”.
Nvidia: buyback e dividendi
Durante i primi nove mesi dell’anno fiscale 2026, Nvidia ha restituito agli azionisti 370 miliardi di dollari sotto forma di riacquisti di azioni proprie e dividendi in contanti. Alla fine del terzo trimestre, la società aveva ancora 62,2 miliardi di dollari di autorizzazione residua per il buyback. L’azienda pagherà il prossimo dividendo trimestrale in contanti di 0,01 dollari per azione il 26 dicembre 2025 a tutti gli azionisti registrati il 4 dicembre 2025.
La guidance
La guidance di Nvidia è stata sorprendentemente forte. Per il quarto trimestre fiscale, i ricavi previsti ammontano a 65 miliardi di dollari, circa 3 miliardi in più rispetto alle previsioni degli analisti. Inoltre, l’azienda ha affermato che la view di un fatturato di 500 miliardi di dollari previsto nei prossimi trimestri potrebbe essere rivista al rialzo. “C’è sicuramente un’opportunità per noi di avere di più oltre ai 500 miliardi di dollari che abbiamo annunciato”, ha detto durante la conference call il direttore finanziario Colette Kress. “Il numero crescerà”.
Nvidia ha stimato anche margini lordi GAAP del 74,8% (75% non GAAP). Kress ha dichiarato che l’azienda prevede di mantenere i margini lordi intorno al 70% durante l’anno fiscale 2027. Le prospettive indicano quindi che la domanda rimane solida per gli acceleratori di intelligenza artificiale di Nvidia.
Nvidia ha scacciato la paura dello scoppio della bolla AI?
Negli ultimi mesi il sentiment degli investitori era caratterizzato dall'ansia in attesa della trimestrale di Nvidia, per il timore che arrivassero segnali preoccupanti in relazione alle grandi spese che le aziende tecnologiche stanno sostenendo sull’intelligenza artificiale. Ancora più rilevante il fatto che grossi hedge fund abbiano venduto le azioni Nvidia o, addirittura, abbiano assunto una posizione ribassista.
Huang ha cercato di rassicurare il mercato: “Si è parlato molto di una bolla dell’AI”, ha detto nell’incontro con gli analisti. “Dal nostro punto di osservazione, vediamo qualcosa di molto diverso”. Tuttavia, alcuni osservatori finanziari ritengono che quanto emerso dall’appuntamento di ieri non sia sufficiente a placare i timori della vigilia. “La preoccupazione che la crescita della spesa per infrastrutture per l’AI non sia sostenibile difficilmente diminuirà”, ha detto l’analista di Stifel, Ruben Roy.
Un aspetto che fa riflettere è quanto emerso da un documento normativo, secondo cui la maggior parte del fiorente business di Nvidia si basa su quattro clienti non identificati. Per la precisione, nel terzo trimestre fiscale 2026 il 61% dei ricavi proveniva da quei quattro clienti, rispetto al 56% del trimestre precedente. Questo suggerisce un’eccessiva concentrazione, che potrebbe essere pericolosa se qualcosa andasse storto.
“Sebbene la domanda di GPU continui a essere enorme, gli investitori sono sempre più concentrati sul fatto che gli hyperscaler possano effettivamente sfruttare questa capacità abbastanza rapidamente”, ha detto Jacob Bourne, analista di eMarketer. “La domanda è se i colli di bottiglia fisici nell’accesso a energia, terra e rete limiteranno la rapidità con cui questa domanda si traduce in crescita dei ricavi fino al 2026 e oltre”.