La trimestrale di Nvidia ha superato ancora una volta le attese del mercato, confermando che la società di Santa Clara è la regina incontrastata della rivoluzione AI.
Nel secondo trimestre dell’esercizio 2025-2026, i ricavi sono saliti a 46,7 miliardi di dollari, battendo le stime, fissate a 46,05 miliardi, e migliorando il precedente record trimestrale. L’utile per azione rettificato si è attestato a 1,05 dollari, sopra le attese di Wall Street.
Nonostante i numeri, le azioni NVDA, che hanno guadagnato oltre il 30% da inizio anno e che rappresentano oltre il 7% dell'indice S&P 500, hanno ceduto oltre il 3% nelle contrattazioni after-hours. La reazione fredda dei mercati non ha sorpreso gli analisti: “i conti sono ottimi, ma il mercato si aspettava la luna”, ha detto Joseph Moore di Morgan Stanley. “Gli investitori guardano già al prossimo trimestre e alle incertezze geopolitiche che incombono”.
Sebbene un'apertura in ribasso del titolo oggi sia destinata a pesare sull'intero mercato, gli investitori non dovrebbero preoccuparsi eccessivamente. Per Thomas Lee, responsabile della ricerca di Fundstrat, "Nvidia è un titolo che ha dimostrato che ogni calo si è rivelato redditizio".
Trimestrale Nvidia: data center e AI restano i motori di crescita
Il segmento data center continua a rappresentare il cuore pulsante del business Nvidia, con ricavi in crescita del 56% su base annua a 41,1 miliardi di dollari. La domanda di calcolo accelerato per modelli linguistici, motori di raccomandazione e applicazioni di intelligenza artificiale generativa resta fortissima.
“L’adozione dei nostri chip per AI è solo all’inizio”, ha ribadito l’Amministratore delegato Jensen Huang. “La prossima generazione Blackwell sarà il nuovo driver di crescita per i prossimi anni”.
Il segmento Gaming, tradizionale pilastro della compagnia, ha registrato un incremento del 49% su base annua, mentre l’automotive ha segnato un balzo del 69% grazie all’espansione delle piattaforme per la guida autonoma.
Outlook in crescita e buyback da 60 miliardi
Per il terzo trimestre, Nvidia prevede ricavi per 54 miliardi di dollari, con margini lordi stimati oltre il 73%. A sostenere la fiducia del management c’è anche un poderoso programma di buyback da 60 miliardi di dollari, segnale di solidità finanziaria e fiducia nel futuro.
Nel valutare il titolo come un “best pick” per il breve termine, gli analisti di Evercore ISI hanno alzato il target price sulle azioni a 214 dollari. “L’AI ha raggiunto un punto di svolta nelle imprese – sottolineano – e Nvidia resta la soluzione preferita per i grandi player del cloud come Amazon”.
Geopolitica e dubbi sull’AI pesano sul titolo
Dietro la flessione delle azioni dopo la pubblicazione della trimestrale di Nvidia non ci sono soltanto prese di profitto. Il nodo Cina resta un’incognita pesante. Le restrizioni statunitensi hanno bloccato la vendita del chip H20 per gran parte del trimestre, mentre Pechino ha invitato i campioni locali come Tencent e Baidu a limitare l’uso delle tecnologie americane.
“Nvidia dovrà trovare un equilibrio tra domanda cinese e pressioni politiche”, ha rilevato Kevin Cassidy di Rosenblatt Securities. “Una versione specifica per la Cina, con margini più elevati, potrebbe trasformare il problema in un’opportunità”.
Non meno delicata la questione Taiwan. La dipendenza da TSMC per la produzione dei chip espone Nvidia al rischio geopolitico sull’isola, anche se la quota di ricavi legata a Taiwan è scesa dal 36,8% del 2016 al 15,7% del 2024.
Alcuni investitori iniziano a interrogarsi sulla reale redditività degli investimenti in AI. Uno studio del MIT ha evidenziato come il 95% dei progetti di intelligenza artificiale generativa non produca impatti significativi sui bilanci aziendali (That Viral MIT Study Claiming 95% of AI Pilots Fail? Don’t Believe the Hype).
Ma c’è chi invita alla calma. “L’AI è una rivoluzione strutturale, non una moda passeggera”, afferma Seth Basham di WedBush Securities. “Il potenziale di produttività e crescita economica supera di gran lunga quello delle tecnologie precedenti”.