Boom di ordini da parte di Nvidia per i chip H20. Il produttore a contratto TSMC è stato incaricato dal gigante statunitense di produrre fino a 300 mila semiconduttori progettati per la Cina. La decisione di incrementare la produzione è arrivata dopo che questo mese il governo americano ha permesso a Nvidia di riprendere le vendite di H20 in direzione Pechino.
Questa decisione ha annullato di fatto il divieto imposto ad aprile di tenere fuori le aziende cinesi dall'approvvigionamento dei chip avanzati legati all'intelligenza artificiale. Sugli altri processori di fascia alta permane il blocco da parte di Washington imposto alla fine del 2023. I più avanzati sono attualmente il Blackwell e l'H100, che hanno una potenza di calcolo superiori all'H20.
Con i nuovi ordini, l'inventario di H20 in lavorazione per TSMC aumenterà rispetto a quello esistente di 600-700 mila unità, hanno affermato persone vicine alla questione. Secondo quanto riportato dalla società di ricerca americana SemiAnalysis, lo scorso anno Nvidia ha venduto circa 1 milione di chip H20.
Nvidia: perché sono importanti i chip H20
I chip H20 sono un prodotto chiave nell'ambito degli accordi commerciali tra Usa e Cina siglato il mese scorso riguardante i dazi e le terre rare. I negoziati si sono sbloccati dopo che Pechino ha accettato di rimuovere i limiti all'esportazione dei magneti in terre rare negli Stati Uniti. Queste materie prime rappresentano elementi essenziali a livello industriale per molte aziende americane. In cambio, gli Usa si sono impegnati a consentire l'accesso ad alcune tecnologie americane, quali quelle interessanti l'intelligenza artificiale, come dimostra l'apertura sui chip H20.
Tuttavia, la decisione dell'amministrazione Trump non ha reso felici tutti i membri del Congresso americano. Anzi, sia democratici che repubblicani hanno espresso preoccupazioni per l'accesso della Cina ai chip avanzati in quanto ciò ostacolerebbe gli sforzi statunitensi di mantenere la supremazia sulla tecnologia AI (Artificial Intelligence). Per Nvidia, però, la mossa è cruciale al fine di mantenere alto l'interesse cinese per i suoi prodotti e tenere a distanza la concorrenza di rivali come Huawei.
La Cina rappresenta circa un quinto del fatturato di Nvidia e quindi un distacco da Pechino avrebbe ripercussioni non trascurabili sul bilancio del più grande progettista di semiconduttori al mondo. Infatti, dopo il divieto di aprile degli H20, la società aveva comunicato di dover cancellare 5,5 miliardi di dollari di scorte e l'Amministratore delegato
Jensen Huang aveva avvertito che l'azienda avrebbe dovuto rinunciare a vendite potenziali per circa 15 miliardi di dollari.