MPS ha presentato i conti del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2023 riportando una
crescita dei ricavi e dell'utile netto. La dinamica è da ricondurre all'aumento del margine di interesse scaturito dallo scenario favorevole dei tassi. Ciò ha più che compensato la riduzione delle commissioni nette e i minori ricavi della gestione finanziaria. Grazie ai forti risultati, la banca toscana
rivede al rialzo la guidance per l'intero anno.
"I risultati dei primi nove mesi dell'anno di MPS sono molto solidi e testimoniano il miglioramento ottenuto dalla banca. MPS è tra le migliori banche del panorama italiano, con una capacità di essere redditizia in maniera sostenibile e generare capitale. Siamo posizionati per competere sul mercato", ha dichiarato l'Amministratore delegato Luigi Lovaglio.
A circa due ore dall'avvio degli scambi, le
azioni Banca MPS perdono l'1,2% portandosi a 2,557 euro.
MPS: i dettagli della trimestrale
L'istituto di credito con sede a Rocca Salimbeni ha registrato nel trimestre di settembre ricavi per 953 milioni di euro, in netto aumento rispetto ai 728,1 milioni di euro dello stesso periodo del 2022. Di questa cifra, gran parte proviene dal margine di intermediazione, salito a 605 milioni di euro, mentre le commissioni nette ammontano a 316,6 milioni di euro.
L'utile al netto delle imposte è risultato di 309,6 milioni di euro, contro la perdita di 387,5 milioni di euro del terzo quarto dello scorso anno e risultando superiore alle stime medie degli analisti, fissate a 250 milioni di euro.
Relativamente ai primi nove mesi dell'anno, MPS ha ottenuto entrate complessive per 2,8 miliardi di euro, in salita del 22,9% anno su anno, e guadagni netti per 928,5 milioni, a fronte di una perdita di 334,4 milioni da gennaio a settembre 2022.
Quanto alla raccolta complessiva, al 30 settembre 2023 i volumi sono risultati pari a 181,9 miliardi di euro, in crescita di 3,1 miliardi rispetto al 30 giugno 2023, grazie soprattutto alla raccolta diretta (+5,3 miliardi di euro). In flessione invece la raccolta indiretta (-2,2 miliardi di euro di euro), principalmente per un effetto mercato negativo. La quota di mercato della banca senese risulta pari al 4,38% (dato aggiornato ad agosto 2023), in crescita rispetto al 4,25% di dicembre 2022.
La guidance
La più antica banca del mondo ha aggiornato anche la guidance per il 2023, prevedendo un utile netto che potrebbe superare la stima di 1,1 miliardi di euro - trainato soprattutto dal margine di interesse - e un CET1 a fine anno di oltre il 17%. "Con i risultati ottenuti nei primi nove mesi dell'anno e nel terzo trimestre, MPS è in linea per arrivare a fine anno a un utile netto di 1,1 miliardi di euro", ha sottolineato Lovaglio durante la conference call con gli analisti a margine della presentazione dei conti. "Se vogliamo essere cauti non è perché pensiamo di non poter fare di più ma per essere certi di raggiungere gli obiettivi".
Con riferimento alle remunerazioni degli azionisti, il Ceo ha detto che la banca ha "un ampio buffer sui requisiti patrimoniali", che rassicura sul fatto di essere "ben attrezzati per remunerare gli azionisti in linea con le ultime guidance". Quindi, di "anticipare il dividendo con l'utile 2024".
Per quanto riguarda la questione della tassa sugli extraprofitti, il consiglio di amministrazione ha deliberato di destinare almeno 312,7 milioni di euro a riserva utili non distribuibili.