Moderna potrebbe ricevere un finanziamento dal governo americano per sostenere la sperimentazione in fase avanzata del vaccino a base di mRNA contro l'influenza aviaria H5N1. L'indiscrezione è stata riportata dal Financial Times. Secondo la testata britannica, il denaro da parte dell'Autorità per la Ricerca e lo Sviluppo Biomedico potrebbe arrivare già a giugno. Il governo inoltre sarebbe pronto a coprire una certa quantità di dosi di vaccino qualora la fase tre della sperimentazione fornisse esiti positivi. Finora non ci sono indicazioni sull'importo esatto che gli Stati Uniti destineranno al progetto che, secondo il FT, potrebbe ammontare a diverse decine di milioni di dollari.
L'influenza aviaria H5N1 è un'epidemia che si sta diffondendo negli allevamenti di polli e tra le mandrie di bovini. I primi casi sono stati scoperti alla fine di marzo, ma ora il virus si sta allargando rapidamente. Attualmente gli Stati Uniti fanno riferimento a un portafoglio di vaccini pandemici delle aziende farmaceutiche CSL Seqirus, Sanofi e GSK per garantire la protezione a tutti i lavoratori del settore a rischio. Tuttavia, secondo i test di laboratorio, questi vaccini si basano su un processo di produzione più dispendioso dal punto di vista della tempistica.
La scorsa settimana il governo statunitense ha dichiarato che i piani per 4,8 milioni di fiale di vaccino contro l'influenza aviaria stanno andando avanti e al riguardo erano in corso discussioni non solo con Moderna, ma anche con Pfizer. Il colosso statunitense con sede a New York ha affermato ieri di aver avviato lo scorso dicembre una sperimentazione di fase uno per il vaccino e che sarebbe pronta allo sviluppo dello stesso per le scorte strategiche.
Moderna: cosa significa il vaccino per l'influenza aviaria
L'eventuale successo della sperimentazione del vaccino sull'influenza aviaria rappresenterebbe un passaggio importante per l'azienda farmaceutica protagonista durante il periodo del Covid-19. Da quando la pandemia del 2020 è finita, la società ha registrato un calo notevole del business a causa del crollo delle vendite del vaccino anti-Coronavirus. La possibilità di concludere l'affare con il governo americano in tema di influenza aviaria sarebbe quindi una buona opportunità per Moderna di rilanciare la propria attività.
Da inizio maggio le
azioni Moderna a Wall Street hanno guadagnato il 34,09%, sospinte dalle voci sulla negoziazione con il governo USA sui vaccini. "I vaccini basati sulla tecnologia dell'RNA messaggero offrono vantaggi significativi in termini di velocità e capacità", hanno affermato gli analisti di UBS, che sottolineano come i rischi epidemici associati alla salute pubblica siano comunque limitati.
Secondo gli analisti di Jefferies, il rally delle azioni Moderna è da attribuire anche ad altri fattori come "la chiusura delle posizioni short da parte degli investitori, le decisioni anticipate dalla Food and Drug Administration statunitense sui vaccini contro il virus respiratorio sinciziale (RSV) e i prossimi aggiornamenti sui vaccini coniugati contro lo pneumococco in occasione dell'American Society of Clinical Oncology". Sul fronte dell'influenza aviaria, gli esperti avevano dichiarato alcuni giorni fa che il vaccino Moderna "probabilmente continuerà a influenzare il prezzo delle azioni, anche se qualsiasi accordo per le scorte potrebbe contribuire in modo modesto alle entrate di quest'anno".