Meta Platforms è il miglior titolo dell'indice S&P 500 degli ultimi mesi. Dal minimo di novembre 2022, le azioni del gigante social hanno guadagnato circa il 54% e nessuna delle società facenti parte del benchmark ha realizzato una performance così elevata. Il rimbalzo è arrivato dopo un periodo buio, in cui l'azienda ha segnalato grosse problematiche che hanno spinto gli investitori a vendere a mani basse il titolo in Borsa.
Il crollo della pubblicità, da cui dipende il 98% dei ricavi di Meta, è stato il principale fattore che ha destato preoccupazione. Soprattutto in considerazione del fatto che gli inserzionisti si stanno spostando sempre più sulla piattaforma rivale TikTok, che continua a cannibalizzare quote di mercato nel settore.
Il metaverso è l'altro grande tema che sta guastando l'umore degli investitori. Il colosso di
Mark Zuckerberg sta spendendo oltre 10 miliardi l'anno per un progetto il cui ritorno ogni giorno si fa sempre più incerto. Questo finisce per pesare non poco sulla redditualità dell'azienda, ancor più che le prospettive sono nebulose.
Per cercare di arrestare l'emorragia che si è venuta a creare, Meta ha iniziato una politica di razionamento dei costi, tagliando oltre 11 mila posti di lavoro in quello che è il primo grande round di licenziamenti della sua storia. Questo è servito per dare maggiore fiducia al mercato che i conti aziendali possano essere rimessi in ordine e per tale motivo gli operatori sono tornati a comprare.
Meta: gli investitori preoccupati per il metaverso
Dal record storico messo a segno nel 2021, le azioni Meta hanno comunque perso circa due terzi del loro valore al punto che, stando ai multipli, oggi
il titolo è tra i più economici del NASDAQ-100. Limitandosi a questo, il momento attuale sarebbe positivo per entrare a mercato, ma gli scettici sono ancora molti. Il motivo che sta allontanando molti investitori è lo stesso che innervosendo alcuni azionisti, anche rilevanti, all'interno della società:
la spesa per il metaverso. Secondo Louise Dudley, gestore di portafoglio di Federated Hermes, "il metaverso manterrà le spese della società relativamente elevate e questo riduce l'appetibilità rispetto alle altre mega-cap".
Alcuni stanno sperando che Zuckerberg rinunci alle sue ambizioni sul grande progetto iniziato nell'estate del 2021, magari proprio a causa del rallentamento economico. "Questa pressione sulla crescita dei ricavi potrebbe far sì che alcune delle aziende tecnologiche in cui investiamo smettano di comportarsi come se il denaro fosse gratuito e fermino alcuni dei progetti meno promettenti al di fuori del loro core business", ha scritto agli investitori Terry Smith, manager di Fundsmith Equity Fund. Rivolgendosi in particolare al metaverso di Meta, l'esperto ha aggiunto che "senza quella spesa si sarebbe posseduta un'azienda leader nel settore delle comunicazioni e della pubblicità digitale con un rapporto prezzo-utili a una cifra".
Sylvia Jablonski, chief investment officer di Defiance ETFs, ha affermato però che Meta sembra aver riconosciuto che spostare nuovamente l'attenzione sul suo business pubblicitario sarebbe strategicamente meglio che gettare tutte le sue uova nel paniere del metaverso. Questo è "un equilibrio gradito per gli investitori", ha detto.
Gli estimatori di Meta comunque non mancano a Wall Street. Doug Anmuth di JP Morgan ha alzato il rating il mese scorso da "neutral" a "overperform", mentre in un sondaggio condotto questo mese dalla banca d'affari è risultato che il 41% degli intervistati si aspetta che nel 2023 Meta sia il titolo Internet megacap più performante. Un banco di prova importante sarà quello del 1° febbraio, quando l'azienda di Menlo Park presenterà i dati del quarto trimestre 2022. Negli ultimi sei mesi gli analisti hanno tagliato le aspettative sugli utili del 27% e dei ricavi del 15%. Qualsiasi sorpresa positiva potrebbe dare ulteriore slancio alle azioni in Borsa.