Elon Musk avrebbe ingannato gli azionisti di Twitter arrecando loro un danno di oltre 150 milioni di dollari. A dirlo è la
Securities and Exchange Commission. L'autorità di regolamentazione finanziaria americana ha citato in giudizio il miliardario perché avrebbe ritardato a rivelare la sua partecipazione di oltre il 5% nel social network mentre preparava la scalata con un'offerta pubblica di acquisto nel 2022.
Questo ha significato l'acquisto delle azioni accumulate prima dell'OPA a un prezzo "artificialmente basso", in quanto il pubblico era "ignaro" delle intenzioni del predatore, ha scritto la SEC nella causa depositata presso il tribunale federale di Washington. Di conseguenza, gli investitori che hanno venduto le loro azioni ordinarie, hanno "subito un danno economico sostanziale", continua l'authority.
A marzo del 2022, Musk ha rastrellato oltre il 9% delle azioni Twitter e questo comportava l'obbligo di segnalazione al regolatore finanziario entro 10 giorni dal superamento del 5%. Il rapporto però era stato presentato un giorno dopo il limite di tempo, il che ha implicato un balzo del prezzo delle azioni Twitter del 27%.
Quindi, gli investitori avrebbero potuto fare un'offerta al rialzo sul titolo se avessero saputo per tempo degli acquisti e dell'interesse di Musk per la società. Ora la SEC chiede al giudice una sanzione civile per il 53 enne di origini sudafricane, oltre alla restituzione dei profitti "ingiustamente raccolti dai suoi acquisti di azioni".
SEC-Musk: cosa dice la difesa
Tramite il suo avvocato Alex Spiro, Musk ha contestato immediatamente le pretese dell'agenzia americana. "Non ha fatto nulla di sbagliato e tutti vedono questa farsa per quello che è", scrive il legale in una nota. "La pluriennale compagna di molestie della SEC contro il signor Musk è culminata nella presentazione di una denuncia ai sensi della Sezione 13(d) per una presunta mancata presentazione di un modulo unico, un reato che, anche se dimostrato, comporta una sanzione nominale".
Nel mese di dicembre, la SEC aveva chiesto a Musk di pagare oltre 200 milioni di dollari per risolvere la questione. Questo dimostrerebbe, continua Spiro, che l'ammenda proposta sia "intrinsecamente impropria e punitiva", in quanto in caso di violazioni simili da parte di altri individui, la SEC ha chiesto una sanzione "ragionevole", di solito non oltre i 100 milioni di dollari.
I rapporti tra l'autorità e l'uomo più ricco del mondo sono stati spesso conflittuali. Nel 2018, Musk è stato citato in giudizio per frode sui titoli dopo avere scritto un post su Twitter in cui affermava di aver ricevuto finanziamenti assicurati per rendere Tesla una società privata. Ciò ha portato a un'impennata del prezzo delle azioni della casa automobilistica in Borsa, ma ha scatenato anche l'ira della SEC che ha accusato Musk di manipolare il mercato.
Il capo di Tesla ha accettato in quel caso un accordo pagando di tasca propria 20 milioni di dollari come ammenda, in aggiunta a una multa dello stesso valore comminata alla società. Contestualmente Musk si dimise come presidente della società, conservando il ruolo di amministratore delegato.
L'affare TikTok
Elon Musk è sotto i riflettori attualmente anche per la questione relativa a TikTok negli Stati Uniti. La Corte Suprema USA entro il 19 gennaio dovrà decidere se confermare o meno la legge dello scorso anno voluta dall'amministrazione Biden che impedisce l'uso dell'app di ByteDance in territorio americano, salvo che non venga ceduta a un'entità statunitense.
Il governo cinese sta avanzando l'ipotesi di poter cedere TikTok U.S. proprio a Musk, che a Pechino è molto apprezzato per via dei rapporti con Tesla.
Con i suoi 170 milioni di utenti negli Stati Uniti, la piattaforma potrebbe essere un canale importante per veicolare pubblicità attraverso X. Oltre al fatto che, con il flusso enorme di dati che produce, sarebbe una manna per la società di intelligenza artificiale di proprietà di Musk, xAI. Tuttavia, l'operazione non è facile da realizzarsi. Il valore di TikTok U.S. viaggia tra i 40 e i 50 miliardi di dollari, secondo alcune stime. Questo comporterebbe un dispendio economico molto impegnativo anche per la persona più ricca del mondo, che peraltro sta ancora pagando i debiti dell'affare Twitter.