Le azioni del produttore di aspirapolvere iRobot sono affondate nelle contrattazioni after hours di Wall Street perdendo il 39,88% del loro valore sulle indiscrezioni che l'Unione Europea intende bloccare l'acquisizione da parte di Amazon per 1,4 miliardi di dollari.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l'autorità di vigilanza sulla concorrenza non avrebbe ritenuto sufficienti le misure offerte da Amazon - che dovevano essere presentate entro il 10 gennaio - per rispondere alle preoccupazioni dell'Antitrust sulla riduzione della concorrenza e sul rafforzamento dell'e-commerce di Amazon a seguito dell'accordo.
Nella giornata di ieri, i funzionari della Commissione europea - che funge da organo di controllo della concorrenza UE - hanno incontrato i rappresentanti del gigante di Seattle e nell'occasione avrebbero comunicato che con ogni probabilità l'intesa con iRobot sarà respinta. La scadenza per il nulla osta o il diniego è per il 14 febbraio, ma a quanto pare i giochi sembrano fatti.
Le
azioni iRobot erano scese anche durante la seduta normale di Wall Street, precipitando del 14,23% e portando il
calo da inizio anno al 38,97%. Il sell-off si aggiunge a un crollo del 19,59% del 2023.
Amazon-iRobot: tutte le preoccupazioni dell'UE sull'accordo
I piani di acquisizione di iRobot da parte di Amazon erano stati annunciati ad agosto 2022, nell'ambito dell'obiettivo della big tech americana di arricchire il suo portafoglio di dispositivi intelligenti. Attualmente Amazon dispone di una serie di prodotti che fanno parte della gamma come l'assistente vocale Alexa, i termostati intelligenti, i dispositivi di sicurezza e i display intelligenti a parete.
La Commissione europea aveva aperto un'indagine la scorsa estate analizzando i rischi e gli scenari che la transazione in parola aprirebbe. La principale preoccupazione derivava dal fatto che i prodotti Roomba di iRobot sarebbero stati favoriti nei risultati di ricerca del mercato online oppure i concorrenti avrebbero dovuto sborsare di più su Amazon Stores per promuovere i loro prodotti.
Ma i timori dell'Antitrust non si fermano qui. Nel mirino c'è anche l'assistente vocale Alexa. Ad esempio Amazon potrebbe impedire ai concorrenti di iRobot l'accesso alle applicazioni del dispositivo, dando una sorta di esclusiva agli iRobot Roomba di utilizzare Alexa dal momento che funzionano sempre più attraverso il controllo vocale.
Infine, c'è un problema legato al trattamento dei dati personali. Coloro che utilizzato iRobot forniscono indicazioni circa le proprie abitudini, la propria abitazione, l'ambiente familiare e altri dati che possono reindirizzare la pubblicità in maniera mirata.
Tutte queste osservazioni sono state concretizzate a novembre dello scorso anno, quando l'UE ha dato un parere preliminare sull'acquisizione denunciando che questa sembrerebbe destinata a distorcere la concorrenza e generare prezzi più alti per i consumatori a fronte di un calo in termini di qualità e livello di innovazione. Ancora non si trattava di una bocciatura, ma in sostanza l'opinione espressa dall'authority si è rivelata il preludio per il quasi certo respingimento che attende ora solo l'ufficialità.