Moore Threads Technology esordisce alla Borsa di Shanghai con il botto. All'apertura delle contrattazioni, la startup cinese di chip soprannominata dagli analisti la “Nvidia cinese” è balzata di oltre il 500% a 650 yuan, prima di assestarsi intorno a 600 yuan. Gli investitori contano sul fatto che l'azienda possa colmare il vuoto lasciato dal colosso americano, che non può spedire i suoi semiconduttori di fascia alta in Cina a causa dei divieti del governo USA.
In una spinta verso l’autosufficienza tecnologica, le autorità cinesi hanno accelerato l’approvazione delle IPO di aziende come Moore Threads, inserita in una black list da Washington nell’ottobre 2023 e considerata una potenziale forza chiave per la Cina.
La scorsa settimana l’azienda ha raccolto quasi 8 miliardi di yuan attraverso la vendita di azioni a 114,28 yuan ciascuna. William Xin, presidente di Spring Mountain Pu Jiang Investment Management Co., ha commentato il debutto in Borsa di Moore Threads in maniera ruvida. “L'andamento del prezzo va oltre la mia comprensione”, ha dichiarato, sottolineando il fatto che, sebbene la domanda di chip AI sarà enorme, l’azienda non ha ancora realizzato profitti e deve affrontare una concorrenza molto agguerrita.
Moore Threads Technology: chi è e cosa fa
Moore Threads Technology è un’azienda fondata da Zhang Jianzhong, ex dirigente di Nvidia China, nel 2020, e produce unità di elaborazione grafica (GPU) per applicazioni nell’intelligenza artificiale. La startup è considerata di secondo livello in patria, valutando le quote di mercato rispetto a Huawei e Cambricon, ma le autorità di Pechino puntano molto sul suo sviluppo nell’ambito degli sforzi per la supremazia tecnologica sulle nuove tecnologie.
Secondo gli analisti di Bernstein, Moore Threads dovrebbe generare quest’anno ricavi dalla vendita di chip in Cina pari a 58 milioni di dollari, a fronte dei circa 10 miliardi di dollari di Huawei e Nvidia. Per il 2026, le stime parlano di un fatturato di 93 milioni di dollari, contro i 12 miliardi di Huawei. Al contrario, Nvidia dovrebbe precipitare a 2 miliardi di dollari a causa delle restrizioni USA. Questi numeri implicano una drastica modifica delle quote di mercato dei semiconduttori AI: Huawei arriverebbe a detenere circa la metà del mercato cinese, mentre Nvidia scenderebbe dal 40% all’8%.
La differenza tra la startup sostenuta dalla società di venture capital HongShan - precedentemente Sequoia Capital China - e i rivali cinesi Huawei e Cambricon sta nella traiettoria del business. Moore Threads progetta GPU adattate dal gaming all’addestramento dei modelli AI, le altre due, invece, sviluppano principalmente chip di circuito integrato specifici per applicazioni più ristrette, ora riprogettati per l’intelligenza artificiale generativa.
Poco più di due anni fa, Moore Threads si è vista tagliare l’accesso alla produzione dei suoi chip presso TSMC, dopo che il governo americano l’ha inserita in una lista nera. Per questo, l’azienda ha dovuto appoggiarsi al produttore cinese SMIC (Semiconductor Manufacturing International Corporation), sopportando una resa inferiore dei chip e processi produttivi più costosi.
Cosa rappresenta l’IPO
L’IPO di Moore Threads ha avuto una valutazione pari a 123 volte le vendite del 2024, mentre la società prevede per quest’anno un aumento dei ricavi totali del 242%, fino a 1,5 miliardi di yuan. L’azienda, però, non è redditizia, avendo perso complessivamente circa 5 miliardi di yuan nell’ultimo triennio: un rischio per gli investitori.
“La valutazione non si basa sugli utili, ma sui sogni”, ha affermato Wang Yapei, gestore di fondi con sede a Shanghai presso Zijie Private Fund. Tuttavia, “è il tipo di situazione accolta con favore dai politici, che sperano in investimenti a lungo termine nella ricerca e sviluppo delle aziende tecnologiche”, ha aggiunto.
Secondo Abraham Zhang, presidente della società di venture capital China Europe Capital, “l’IPO ha fornito alla società i capitali di cui aveva bisogno, ma l’azienda sta correndo contro il tempo per ottenere scoperte tecnologiche e commercializzare i prodotti prima di esaurire i fondi”.