La straripante vittoria dei laburisti nelle elezioni in Gran Bretagna non ha sorpreso più di tanto. I cittadini britannici avevano bisogno di un cambiamento dopo 14 anni di governo conservatore con poche luci e molte ombre. Dalla
Brexit del 2016 alla terribile crisi dei Gilt nel 2022, il Paese ha vissuto momenti drammatici e di portata storica che, in un modo o nell'altro, potrebbero ancora segnarne il percorso per molti anni.
Il nuovo governo di Keir Starmer che si va a formare potrà contare sul sostegno di ben 412 seggi alla Camera dei Comuni, a fronte di appena 121 membri in parlamento conquistati dai conservatori e 71 dai liberal democratici. Quindi, dai numeri non dovrebbero provenire ostacoli per realizzare il programma elettorale. Il punto è se questo si sposa con le esigenze di bilancio del Regno Unito in rapporto alla reazione dei mercati.
Il terremoto del 2022 - quando l'allora primo ministro Liz Truss presentò un disegno di legge che tagliava le tasse allargando il deficit - servirà probabilmente da monito affinché il prossimo esecutivo non si lasci andare a programmi di spesa troppo allegri. Tuttavia, il compito di Starmer non sarà dei più facili, perché dovrà coniugare il rigore dei conti con le promesse in campagna elettorale.
Gran Bretagna: le prossime sfide
La Gran Bretagna quindi sarà posta di fronte a una serie di sfide che i laburisti dovranno affrontare nei prossimi anni e che abbracciano varie aree di interesse molto calde.
La prima sfida riguarda l'economia. Da molti anni il Paese cresce poco, perché non investe abbastanza nelle infrastrutture pubbliche e nella ricerca e sviluppo, mentre gli investimenti privati sono bloccati. Nel 2023 i conservatori hanno introdotto uno sgravio fiscale del 100% sugli investimenti in conto capitale, che i laburisti hanno promesso di mantenere. Tra l'altro, il partito di Starmer ha già detto che non aumenterà le tasse sulle società, contando di trovare miliardi di sterline dal fondo patrimoniale nazionale.
Se il Paese non cresce è un grosso problema, perché non potrebbe nemmeno migliorare i servizi pubblici in costante deterioramento. Gli analisti di Goldman Sachs hanno aumentato le previsioni di crescita del Regno Unito di 0,1 punti percentuali nel 2025 all'1,6% e nel 2026 all'1,5%, in quanto "maggior investimenti del settore pubblico potrebbero accrescere la produzione potenziale". Il rischio è legato a "eventuali aumenti della tassazione che possono influenzare gli incentivi agli investimenti".
La seconda sfida è sull'inflazione. Dopo quasi tre anni l'indice dei prezzi al consumo è tornato all'obiettivo di lungo periodo della
Bank of England del 2%. Il problema è che il carovita è stato più forte dell'aumento dei salari facendo crescere il tasso di povertà.
La Gran Bretagna è leader a livello mondiale dei senzatetto ed è per questo che il nuovo governo sta preparando una serie di riforme pianificate per promuovere la costruzione di case e un'unità per risolvere la questione di senzatetto in continuo aumento. Tra l'altro, proporrà una riforma per includere l'inflazione quando si fissa il salario minimo nazionale. "Le riforme del sistema di pianificazione potrebbero aumentare la costruzione di case e la produttività", hanno scritto gli analisti di Goldman Sachs.
La terza sfida è relativa alla sanità. Dopo il Covid-19, il Servizio Sanitario Nazionale ha evidenziato una carenza di personale che ha portato a ritardi record nelle cure con l'incremento delle liste d'attesa. Il nuovo esecutivo ha affermato che punterà a espandere il personale nelle strutture pubbliche e ad aumentare la capacità del settore sanitario privato. Inoltre, utilizzerà più servizi serali e nei fine settimana per creare circa 40 mila appuntamenti extra.
La quarta sfida attiene alla geopolitica. La Gran Bretagna mira a occupare un ruolo di maggior prestigio di quello attuale nel panorama internazionale riguardo la difesa e la sicurezza. Inoltre, deve definire il rapporto con l'Unione europea nel dopo Brexit, in un contesto in cui i laburisti vogliono avvicinare maggiormente la nazione al loro più importante partner commerciale.
Infine, c'è la questione afferente al clima. La transizione verso forme di energia più pulita è in stallo, perché molti progetti sono rimasti bloccati dalle farraginose procedure approvative. Starmer e i suoi intendono approvare misure che accelerino la costruzione di infrastrutture per le energie rinnovabili, come quella di mettere immediatamente fine al divieto dell'eolico onshore. Al riguardo, un ruolo importante verrà svolto da GB Energy, un veicolo pubblico di investimento che avrà il compito di attirare finanziamenti privati finalizzati alla realizzazione di infrastrutture energetiche.