Sui massimi da oltre due anni, il Russell 2000 nelle ultime cinque sedute ha evidenziato un rialzo dell’11,5% in scia delle maggiori probabilità di una riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve nel meeting in calendario a settembre, ormai prezzata, secondo quanto emerge dall’analisi del FedWatch Tool del CME, al 93,5% (era al 69,7% una settimana fa, al 56,7% un mese fa).
Prendendo in considerazione l'ultimo mese, a fronte di un rialzo del 4% messo a segno dallo S&P 500, il Russell 2000 ha incamerato una performance quasi tripla: +11,7%. Per David Kostin, n.1 per gli strategist azionari di Goldman Sachs, la corsa non è assolutamente finita.
Goldman Sachs: rotazione dalle mega cap al resto del mercato
Le società a piccola capitalizzazione sono particolarmente sensibili all’andamento del costo del denaro poiché i costi di finanziamento rappresentano una parte decisamente importante dei loro bilanci. Di conseguenza, gli esperti sono concordi nel pronosticare che riduzioni dei tassi sui Fed Funds finiranno per avere un impatto maggiore sui titoli a bassa capitalizzazione.
Un simile contesto, ha detto Kostin nel corso della trasmissione "Squawk on the Street", ha storicamente rappresentato un vantaggio per le società a piccola capitalizzazione che, in circa il 30% dei casi, contraggono prestiti a tasso variabile. Di conseguenza, per i prossimi mesi è possibile ipotizzare “tassi di interesse più bassi, spese per interessi inferiori e stime di utili più elevati”.
Un contributo ad una crescita più equilibrata del mercato potrebbe arrivare, ha detto Kostin, anche da una rotazione dai titoli a maggiore capitalizzazione, quelli cioè che negli ultimi anni hanno permesso agli indici di continuare ad aggiornare i massimi storici, in direzione delle società con una market cap più limitata.
"In un contesto in cui il guadagno garantito dalle maggiori aziende tecnologiche si ridurrà in futuro, le aspettative di crescita dei ricavi e dei margini saranno tendenzialmente più vicine a quelle delle azioni normali”. "Man mano che questo si restringe, è possibile che si assista a una maggiore compressione delle valutazioni".
Questo movimento di “ampliamento” del mercato è probabile, stima l’esperto, che proseguirà fino alla fine dell’anno.