Goldman Sachs sarebbe vicina a entrare nel capitale di Froneri, il secondo maggiore produttore di gelati al mondo, in un’operazione che valuta il gruppo circa 15 miliardi di euro (17,13 miliardi di dollari) inclusi i debiti. Lo riporta il Financial Times, citando fonti vicine alla trattativa.
L’accordo, che potrebbe essere formalizzato già a settembre, vedrebbe la divisione di asset management di Goldman diventare principale investitore in un veicolo di continuazione creato dal fondo di private equity francese PAI Partners, attuale co-controllore di Froneri insieme a Nestlé.
Froneri, il secondo produttore mondiale di gelati
Froneri nasce nel 2016 dalla fusione tra le attività europee nel settore dei gelati di Nestlé e R&R Ice Cream (controllata da PAI Partners), operazione che ha unito 20 mercati sotto un’unica realtà industriale. Nel 2019, Nestlé ha conferito a Froneri anche la sua divisione gelati negli USA, in un’operazione da 4 miliardi di dollari che ha portato nel portafoglio del gruppo marchi iconici come Häagen-Dazs, Drumstick, Oreo e Cadbury. Oggi Froneri è il secondo produttore mondiale di gelati dietro solo al business Magnum di Unilever, con una forte presenza sia nel segmento premium sia in quello mainstream.
La strategia di Goldman Sachs
L’operazione rappresenterebbe un investimento strategico di Goldman Sachs nei beni di largo consumo e ad alto riconoscimento di marca. Il veicolo di continuazione consentirebbe a PAI Partners di mantenere la sua partecipazione in Froneri oltre la durata tipica di un fondo di private equity, mentre Goldman assumerebbe il ruolo di investitore di riferimento.
Questa mossa si inserisce in un contesto in cui i grandi operatori del private equity puntano sempre più a prolungare la proprietà di asset ad alto potenziale, mantenendo il controllo su brand capaci di generare flussi di cassa stabili e margini elevati anche in contesti macroeconomici incerti.
Sfide e opportunità: il nodo della leva finanziaria
L’operazione, che include una componente significativa di debito, porta con sé anche sfide legate alla sostenibilità finanziaria. Secondo analisti del settore, l’elevata leva finanziaria di Froneri, aumentata anche a seguito di distribuzioni straordinarie agli azionisti, potrebbe ridurre la flessibilità del gruppo in caso di rallentamento dei consumi o aumento dei costi di produzione.
D’altro canto, il posizionamento globale di Froneri e la sua capacità di presidiare segmenti differenti - dal premium al mass market - offrono una solida base di crescita, anche attraverso l’innovazione di prodotto e l’espansione nei mercati emergenti.