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azioni Ferrari viaggiano poco sotto la parità oggi a Piazza Affari, ma sono scivolate bruscamente dopo la comunicazione dei risultati trimestrali. L'azienda ha riportato un balzo dell'utile operativo di quasi il 23% mentre i profitti core hanno segnato un incremento vicino al 15% nei primi tre mesi del 2025, ma gli investitori sono rimasti
delusi da una guidance che avverte del rischio di un impatto negativo dei dazi statunitensi.
L'Amministratore delegato Benedetto Vigna ha parlato di "un altro grande inizio anno". "Nel primo trimestre del 2025, con un lieve aumento delle consegne rispetto all'anno precedente, tutti i principali parametri hanno registrato una crescita a doppia cifra, con una forte redditività guidata dal nostro mix prodotto e dalla continua domanda di personalizzazioni", ha continuato il top manager. "Ancora una volta, trova conferma la nostra strategia che punta alla qualità dei ricavi più che ai volumi".
Guardando al futuro, Vigna ha detto che l'azienda continuerà ad "arricchire la sua offerta di prodotti – in linea con i piani – con sei nuovi modelli nel corso dell’anno, tra cui la 296 Speciale e la 296 Speciale A, recentemente presentate e la tanto attesa Ferrari elettrica che sarà protagonista di un lancio unico e innovativo".
Ferrari: i dati della trimestrale in dettaglio
Nel primo quarto 2025, Ferrari ha riportato ricavi netti per 1,79 miliardi di euro, registrando una crescita del 12,58% rispetto agli 1,59 miliardi di euro dello stesso periodo del 2024. Gli analisti si aspettavano un fatturato di 1,78 miliardi di euro. Gran parte delle entrate è stata generata dalle vendite di auto e pezzi di ricambi, ammontate a 1,54 miliardi di euro. Gli introiti da sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio sono risultati di 0,19 miliardi di euro. Il resto del business ha prodotto ricavi per circa 0,06 miliardi di euro.
A 0,54 miliardi di euro (30,17% dei ricavi complessivi), l'utile operativo si confronta con gli 0,44 miliardi di euro del primo quarto 2024. L'utile netto è invece risultato di 0,41 miliardi di euro, in crescita del 17,14% se paragonato a guadagni per 0,35 miliardi di euro del trimestre di marzo dello scorso anno. L'EPS (Earning Per Share) si è attestato a 2,30 euro, contro aspettative a 2,29 euro.
Il free cash flow è stato di 0,62 milioni di euro, praticamente il doppio rispetto a un flusso di cassa di 0,32 miliardi di un anno prima. La solidità di questo risultato deriva dall'aumento dell'EBITDA da attività industriali e dalla variazione positiva di capitale circolante, fondi e altre voci per 163 milioni di euro, in parte controbilanciati da spese in conto capitale per 224 milioni di euro.
Il "Cavallino" ha riportato anche un indebitamento industriale netto al 31 marzo 2025 di 49 milioni di euro, in netta riduzione rispetto ai 180 milioni di euro al 31 dicembre 2024. La variazione riflette riacquisti di azioni proprie per 424 milioni, ivi inclusa la partecipazione di Ferrari all'offerta di bookbuild accelerato eseguita da Exor il 27 febbraio 2025.
Ferrari: il buyback
La società di Maranello ha annunciato la settima tranche del programma pluriennale di acquisto di azioni proprie e la partecipazione in acquisto all’offerta di bookbuild accelerato annunciata da Exor N.V. il 26 febbraio 2025. Ferrari ha concordato di acquistare 666.666 azioni proprie ordinarie per un corrispettivo totale di circa 300 milioni di euro, allo stesso prezzo per azione determinato dall’offerta. L’operazione rappresenta la settima tranche del programma pluriennale di acquisto di azioni proprie di circa 2 miliardi di euro annunciato durante il Capital Markets Day del 2022.
La guidance
Ferrari ha confermato che gli obiettivi finanziari per l’anno 2025 restano sostanzialmente invariati. Tuttavia, ha segnalato un potenziale rischio di diluizione di 50 punti base sui margini percentuali di redditività (margini percentuali dell’EBIT e dell’EBITDA). Al momento, i ricavi netti sono previsti in crescita almeno del 5% anno su anno a più di 7 miliardi di euro. L'utile operativo rettificato è visto salire almeno del 7% a non meno di 2,03 miliardi di euro.
Per quanto riguarda l'utile diluito "adjusted" per azione, il management stima un risultato maggiore o uguale a 8,60 euro, ossia in aumento minimo del 2% su base annua. In crescita anche il free cash flow industriale a minimo 1,20 miliardi di euro, il che segnerebbe un incremento del 17% o più rispetto al 2024.