Dopo l'accordo quadro sottoscritto il 17 giugno 2025,
ENI e la società statala malese Petronas hanno firmato il contratto vincolante per la
costituzione di una joint venture paritetica con lo scopo di integrare le rispettive attività upstream in Indonesia e Malesia. La NewCo sarà un'entità autosufficiente dal punto di vista finanziario e attuerà
investimenti di oltre 15 miliardi di dollari nel prossimo quinquennio.
Gli investimenti sosterranno un piano di sviluppo di 8 nuovi progetti e la perforazione di 15 pozzi esplorativi, in modo da raggiungere la produzione di circa 3 miliardi di barili di petrolio da riserve già scoperte. In pratica, partendo da una base produttiva superiore a 300 mila barili al giorno, nel medio termine la società mira a superare i 500 mila barili giornalieri integrando un portafoglio rilevante di asset a gas in produzione e sviluppo tra i due Paesi asiatici.
"Con la NewCo, ENI e Petronas integreranno portafogli complementari, solidità tecnica e una profonda conoscenza della regione, con l’obiettivo di creare valore nel lungo termine, garantire eccellenza operativa e assumere un ruolo di leadership nella transizione energetica", si legge nel comunicato del Cane a sei zampe.
La nuova entità gestirà in tutto 19 asset: 14 in Indonesia e 5 in Malesia. Il closing dell'operazione è previsto nel 2026, dopo che le società avranno ottenuto le autorizzazioni regolamentari e governative necessarie.
Eni: cosa significa l'accordo con Petronas
L'accordo di ENI con Petronas arriva dopo le iniziative di successo da parte del colosso energetico italiano con Vår Energi in Norvegia, AzuleEnergy in Angola e Ithaca nel Regno Unito. La NewCo permetterà alla società guidata da Claudio Descalzi di ottenere vantaggi su vari fronti. Innanzitutto, accelererà i cicli di sviluppo dei progetti e ottimizzerà l'allocazione dei capitali. In secondo luogo, genererà sinergie operative nelle varie fasi di esplorazione, produzione e gestione delle attività. Terzo, coglierà opportunità di crescita sia nei giacimenti maturi già in produzione che nelle aree esplorative ad alto potenziale.
"Questo accordo rappresenta un momento di trasformazione per ENI", ha commentato l'amministratore delegato dell'azienda, Descalzi. "Abbiamo unito le forze con Petronas per gestire asset in Indonesia e Malesia, generando sinergie in termini di asset, competenze e capacità finanziarie". A suo avviso, "questa opportunità porterà a una creazione di valore significativa" di tutte le parti interessate, inclusi ovviamente i due Paesi. Questo "grazie alla nostra eccellenza esplorativa e alla comprovata capacità di realizzare progetti fast track con una disciplina finanziaria rigorosa", ha aggiunto il top manager.
Gli osservatori finanziari in generale considerano la joint venture positiva per il business upstream di ENI, specialmente perché permette all'azienda una diversificazione geografica e produttiva, oltre a rafforzare la componente gas e GNL (gas naturale liquefatto) nell'area Asia-Pacifico. "L'accordo è coerente con il modello satellitare di ENI", hanno scritto gli analisti di Banca Akros.