Enel avanza dello 0,90% a Piazza Affari in una seduta caratterizzata dalle vendite. A guidare gli acquisti delle azioni della principale utility italiana le voci secondo cui il gruppo statale con sede a Guanzhou,
China Southern Power, starebbe valutando un'offerta vincolante per l'unità Enel Distribucion Perù. Se l'accordo dovesse materializzarsi, sarebbe il più grande quest'anno da parte di un acquirente cinese.
Dopo aver condotto la due diligence, China Southern Power è entrata in corsa per le attività peruviane di Enel che, valutate circa 3 miliardi di dollari, sono osservate con particolare attenzione anche da altri grandi gruppi industriali internazionali. Oltre alla rete di distribuzione, in Perù Enel ha messo in vendita anche le centrali per la generazione di energia elettrica, con una valutazione di 2,5 miliardi di dollari. A questo business, però, China Southern non sarebbe interessata.
Cosa significa l'affare per Enel
A novembre 2022, Enel ha annunciato un maxi-piano di dismissioni da 21 miliardi di euro finalizzato a ridurre il suo debito record. L'obiettivo è portare il rapporto Debito/Ebitda sotto 2,5, dal 3-3,3 stimato per il 2022. La maggior parte del programma di cessioni dovrebbe essere completato entro la fine del 2023, con l'80% delle vendite che si concentrerebbe in Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia.
Attualmente, in Perù le attività di generazione e distribuzione di Enel abbracciano un bacino di utenza di 1,5 milioni di utenti, fornendo energia elettrica nella parte nord dell'area metropolitana di Lima, nella provincia costituzionale di Callao e nelle province di Huaura, Huaral, Barranca e Oyon. Secondo le informazioni fornite dal gruppo italiano, nel 2021 l'azienda ha distribuito nella zona 8,441 gigawattora di energia.
Cosa significa l'affare per China Southern Power
Chiaramente la situazione è ancora in corso di valutazione e non è detto che poi China Southern proceda con l'offerta. Se però il deal dovesse realizzarsi, l'azienda cinese rafforzerebbe molto la presenza in America Latina, dopo aver acquisito una partecipazione del 28% nell'utility cilena Transelec SA per circa 1,3 miliardi di dollari nel 2018.
Le aziende cinesi negli ultimi anni hanno puntato l'America Latina per espandersi, dopo che l'Europa e gli Stati Uniti hanno attuato misure più rigide di controllo sull'avanzata di Pechino. Tuttavia, nel 2022 il ritmo degli acquisti offshore del Dragone è sceso a 13,5 miliardi di dollari, il livello minore dal 2007.