Banche ancora in focus. Dopo i fallimenti degli istituti statunitensi e la vicenda Credit Suisse-UBS, oggi è il turno della banca che in Europa è già da parecchio che viene percepita come la grande malata: Deutsche Bank.
In un settore che nelle ultime settimane è tornato a fare i conti con una forte dose di instabilità, oggi il titolo Deutsche Bank a Francoforte segna un rosso del 10,6% a 8,35 euro. Con il terzo segno meno consecutivo, il saldo del mese di marzo è negativo per oltre 30 punti percentuali.
Se la passa male anche Commerzbank (-5,6%) mentre il Credit Suisse ed UBS, in rosso del 5,4 e del 4,6 per cento, pagano pegno ai rumor sulle indagini del Dipartimento di Giustizia statunitense sui presunti aiuti agli oligarchi russi per permetter loro di evadere le sanzioni. A Parigi, -5,4% per Societe Generale e -4,75% di BNP Paribas, mentre sul listino di Piazza Affari, UniCredit scende del 3,5% ed Intesa Sanpaolo lascia sul campo 2 punti percentuali. Ma vediamo cosa sta succedendo a Deutsche Bank.
Deutsche Bank: balzo del CDS
Già sotto stretta osservazione a causa del particolare momento del comparto bancario europeo, Deutsche Bank oggi ha visto i Credit Default-Swap (le polizze assicurative per tutelarsi dal default di un emittente) a 5 anni, che ieri avevano registrato l’incremento maggiore mai registrato passando da 142 a 173 punti, segnare un nuovo record con il superamento dei 200 punti base.
Per Chris Beauchamp, analista di IG, “siamo in attesa della caduta di un'altra tessera del domino e Deutsche Bank è chiaramente quella a cui tutti pensano (giustamente o ingiustamente). Sembra che la crisi bancaria non sia stata del tutto archiviata".
"Deutsche Bank è stata sotto i riflettori per un po' di tempo, in modo simile a come lo era stato il Credit Suisse", ha dichiarato Stuart Cole, responsabile macroeconomia di Equiti Capital. "È passata attraverso varie ristrutturazioni e cambi di leadership nel tentativo di rafforzarsi ma finora nessuno di questi sforzi sembra aver funzionato davvero".
Deutsche Bank rimborserà titoli Tier 2
Probabilmente per provare a dare un messaggio di fiducia al mercato, ma ottenendo un effetto diametralmente opposto, la banca tedesca ha annunciato che riscatterà 1,5 miliardi di dollari in titoli Tier 2 con scadenza 2028 (Isin US251525AM33). Scesi a 90 centesimi dopo l’acquisizione del Credit Suisse, che ha previsto l’azzeramento dei titoli AT1 ( Bond AT1, scende in campo la BCE: da noi azionisti i primi a pagare), i titoli sono balzati in direzione della parità dopo l’annuncio (ed i Tier 2 sono meno rischiosi dei Tier1, non a caso quelli del Credit Suisse hanno registrato decisi incrementi). Il riscatto è previsto tra due mesi, il 24 maggio, al 100% del capitale insieme agli interessi.
Gli Additional Tier-1 della banca tedesca denominati in dollari cedono un centesimo a 74,71 centesimi sul dollaro, spingendo il rendimento al 22,9% (circa il doppio rispetto a due settimane fa). Il mercato di questi titoli è particolarmente caldo dopo che due banche tedesche, la Deutsche Pfandbriefbank e la Aareal Bank, hanno annunciato che non rimborseranno gli AT1 nella prossima finestra “call”.
Il takeover del Credit Suisse da parte di UBS “non rappresenta un’indicazione dello stato di salute del comparto bancario europeo”, ha detto ieri Fabrizio Campelli, membro del board di DB. Il manager ha inoltre rilevato che i depositi sono fortemente diversificati e che non presentano quel rischio di concentrazione costato caro alla Silicon Valley Bank.