Indovinare le prime due case automobilistiche mondiali per capitalizzazione di mercato non è particolarmente difficile: la market cap di Tesla (730 miliardi di dollari) è figlia del suo ruolo di pioniere nel settore della mobilità elettrica mentre quella di Toyota (220 miliardi di dollari) è legata al fatto che l’azienda sono ormai tre anni consecutivi che si piazza al primo posto per le vendite di auto (10,48 milioni nel 2022).
Ma, in questa sede, ci interessa conoscere meglio la casa automobilistica che occupa il gradino più basso del podio: la vietnamita VinFast Auto che, con una market cap di 118 miliardi di dollari, ha recentemente rubato la terza posizione alla tedesca Porsche.
VinFast Auto: chi è e cosa fa
Fondata nel 2017 da Vingroup, il più grande conglomerato industriale del Vietnam, VinFast Auto ha sede ad Hanoi e produce autovetture, veicoli commerciali e motocicli. La produzione è stata avviata nel 2019 con due modelli di autovetture di lusso, la Lux A2.0 e la Lux SA2.0, basati su piattaforme BMW. Nel 2022, l'azienda ha lanciato la sua prima gamma di veicoli elettrici, composta dalla VF e34, la VF e35 e la VF e36.
In vista dello sbarco dei modelli VinFast sui mercati occidentali (quello attuale è un momento particolarmente delicato a causa della pressione ribassista sui prezzi), la società vietnamita ha recentemente aperto un impianto di produzione in North Carolina, negli Stati Uniti, e sta pianificando di costruire impianti in altri Paesi.
Premiata come "Migliore casa automobilistica emergente" ai World Car Awards 2022 e "Migliore veicolo elettrico" ai World Car Awards 2023, VinFast ha chiuso il primo trimestre con un fatturato in riduzione del 49% rispetto all'anno precedente ed una perdita netta di 598 milioni di dollari. Il 2022 si era invece chiuso con un rosso di 2,1 miliardi di dollari.
L'Amministratore delegato Le Thi Thu Thuy ha recentemente dichiarato che l'azienda sta cambiando il suo modello di distribuzione: da un approccio diretto al consumatore (in scia di quanto fatto finora da Tesla) si passerà in maniera progressiva a collaborazioni con i concessionari nei mercati esteri. "Stiamo passando a un modello ibrido in cui abbiamo i nostri showroom e stiamo parlando con i concessionari per aprire showroom in concessionaria", ha detto Thuy in un'intervista concessa all'agenzia Reuters. Inoltre, Thuy ha detto che la casa automobilistica è impegnata in un processo che la porterà a "ridurre i costi in futuro".
VinFast Auto: lo sbarco delle azioni sul Nasdaq
VinFast ha quotato le sue azioni sul Nasdaq il 15 agosto 2023, a seguito di una fusione con la società di acquisizione a scopo speciale (SPAC) Black Spade Acquisition. La quotazione ha permesso di raccogliere 4,4 miliardi di dollari, rendendola la seconda più grande IPO di un'azienda vietnamita, dopo la quotazione di Vinhomes nel 2019.
Le azioni hanno chiuso la prima giornata di scambi a 37,06 dollari, +254% rispetto al prezzo dell'Ipo, fissato a 10,45 dollari. L’ottava corrente è iniziata a 16,78 dollari e ieri il titolo si è fermato a 49 dollari, mettendo a segno finora nella settimana (nel pre-market di Wall Street le azioni salgono del 7,5% a 52,69 dollari) un balzo di ben 192 punti percentuali.
"Una serie di investitori strategici e istituzionali sono pronti ad investire. Ci aspettiamo di formulare un qualche tipo di raccolta di capitali nei prossimi 18 mesi", ha dichiarato David Mansfield, Chief Financial Officer di VinFast.
VinFast: perché l’azione è salita così tanto?
Spesso denominata la “Tesla asiatica”, VinFast Auto oggi vale poco meno di Stellantis e Volkswagen combinate. "Il mercato è in attesa di conoscere i nuovi leader di questa nuova frontiera, con molti vincitori, insieme a Tesla, in quest'onda anomala di veicoli elettrici ecologici che si sta sviluppando nei prossimi anni", ha detto Dan Ives, analista di Wedbush Securities.
Dopo una partenza a razzo ed un successivo ritracciamento, nelle ultime sedute il titolo della casa vietnamita è tornato a salire dopo la notizia di un nuovo impianto di batterie all’interno dei confini nazionali.
L’andamento stellare del titolo è riconducibile ad un flottante particolarmente basso: solo una piccola quantità di azioni è disponibile per il trading e questo porta fortissime oscillazioni. Al momento, il fondatore Pham Nhat Vuong controlla circa il 99% della VinFast, anche grazie ad azioni possedute dalla moglie e dalla Vingroup. Infatti, a seguito del processo di fusione con la Spac, oltre il 90% degli investitori si è ritirato prima del completamento dell'operazione lasciando pochissime azioni disponibili per il trading e dando luogo a strabilianti movimenti di prezzo.