Boeing ha annunciato l'emissione di nuove azioni per quasi 19 miliardi di dollari. La vendita sarà ripartita in 13,95 miliardi di dollari in azioni ordinarie e 5 miliardi di dollari in titoli a conversione obbligatoria, sulla base dell'ultimo prezzo di chiusura di 155,01 dollari registrato a Wall Street.
Inoltre, i sottoscrittori avranno la possibilità di esercitare l'opzione per ulteriori 13,5 milioni di azioni ordinarie e titoli convertibili per 750 milioni di dollari. L'operazione è tra le più grandi mai realizzate da una società quotata.
Sciopero Boeing: cosa vogliono i sindacati, cosa farà l'azienda
La vendita delle azioni Boeing arriva a seguito dell'autorizzazione ricevuta dalla
Securities and Exchange Commission il 23 ottobre di vendere fino a 25 miliardi di dollari in azioni e debito. La mossa serve a fronteggiare il periodo di
grande difficoltà dell'azienda, in cui la liquidità sta diminuendo e il rischio di downgrade del debito da parte delle agenzie di rating si fa più concreto.
La società ha riportato la scorsa settimana una perdita di 6 miliardi di dollari nel terzo trimestre 2024, dichiarando che l'anno prossimo continuerà a bruciare liquidità. Il bilancio è stato messo sotto pressione dagli scioperi dei lavoratori - giunti ormai alla settima settimana - che hanno bloccato la produzione.
Lo stesso giorno della presentazione dei conti trimestrali, i sindacati hanno respinto un'offerta migliorativa del contratto che includeva un incremento salariale del 35% spalmato su quattro anni. Secondo i rappresentanti dei lavoratori, Boeing deve aumentare i salari del 40% e ripristinare un piano pensionistico a benefici definiti abbandonato 10 anni fa. Aspetti, questi, che la società non ha intenzione di accogliere.
Il secondo punto è particolarmente spigoloso, perché il ripristino di una struttura in cui la responsabilità pensionistica è principalmente a carico del datore di lavoro rischierebbe di esacerbare la già delicata situazione finanziaria dell'azienda. Ancor più che la maggior parte delle società si è allontanata da questo modello.
A questo punto, il produttore di aerei americano prevede di tagliare la forza lavoro del 10%, ha riferito l'Amministratore delegato Kelly Ortberg in una nota dell'11 ottobre, dopo che lo sciopero è costato più di 1 miliardo di dollari al mese.
Boeing: ecco perché rischia il downgrade del debito
Intanto la società potrebbe utilizzare fino a 4 miliardi di dollari di liquidità per far fronte alle esigenze di cassa, e prevede di ridurre ulteriormente il cash per tutto il 2025. Le agenzie di rating stanno agitando l'ascia del declassamento e hanno avvertito che se lo sciopero continua, la liquidità di cassa scende sotto il livello target di 10 miliardi di dollari e la società aumenta la sua leva finanziaria, il downgrade a junk sarà inevitabile.
Questa eventualità sarebbe esiziale per Boeing, che non ha mai visto il suo debito al di sotto del rating investment grade. Tuttavia, la situazione è al limite, dal momento che al 30 settembre la compagnia aveva 10,5 miliardi dollari tra liquidità e titoli negoziabili, nonché un debito di 11,5 miliardi di dollari fino al 1° febbraio 2026.