L'effetto-Trump ha spinto un fiume di denaro verso gli ETF sul
Bitcoin portando nelle ultime ore le quotazioni della criptovaluta a oltre
76.000 dollari. Il trionfale successo di
Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti ha riacceso l'entusiasmo verso gli asset digitali, con gli investitori che sono tornati a puntare con decisione sulla prima delle criptovalute.
Secondo i dati riportati da Bloomberg, gli ETF che investono nella principale valuta digitale hanno registrato un afflusso netto giornaliero di 1,38 miliardi di dollari dopo la vittoria del leader repubblicano. Si tratta di un record assoluto. Gran parte degli afflussi (81%) si sono riversati sull'iShares Bitcoin Trust di BlackRock, che ha ricevuto sottoscrizioni senza precedenti.
In questi giorni, il Bitcoin ha battuto di slancio il suo top storico rilevato a marzo di 73.798 dollari e ora si proietta sempre più verso nuove vette. Alcuni tra i fan più accorati delle criptovalute sono tornati a parlare di quota 100.000 dollari come prossima meta, mentre altri suggeriscono una maggiore cautela.
In sostanza, si è in attesa di capire se l'euforia derivante dall'elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti sarà destinata a perdurare o ad affievolirsi nelle prossime settimane. Secondo Caroline Bowler, Amministratore delegato dell'exchange di criptovalute BTC Markets, "esiste la possibilità che un aumento degli afflussi di ETF spinga i prezzi di Bitcoin più in alto, attirando più capitali".
Bitcoin: Trump terrà fede alle sue promesse?
I più scettici hanno dubbi sulla possibilità che Trump riesca a mantenere le sue promesse. Durante la campagna elettorale il 78enne newyorchese ha preso alcune posizioni nette che ruotavano intorno a un perno: gli Stati Uniti saranno la capitale mondiale delle criptovalute. Quali sono queste posizioni?
Innanzitutto il tycoon vuole creare negli Stati Uniti una riserva strategica di Bitcoin esattamente come per le scorte di petrolio. Per far questo, tutte le monete virtuali nella cassaforte del governo - derivanti dai sequestri delle attività criminali - saranno mantenute senza effettuare alcuna operazione di vendita. Questo aiuterebbe a tenere alti i prezzi del Bitcoin.
In secondo luogo, Trump ha intenzione di
licenziare Gary Gensler, presidente della
Securities and Exchange Commission, ritenuto responsabile di un approccio aggressivo e intimidatorio per oltre un decennio nei confronti del settore crittografico. Nel corso del suo mandato, Gensler ha aperto oltre 100 cause giudiziarie contro le società operative nell'industria delle valute digitali, con motivazioni considerate da alcuni decisamente pretestuose.
In terzo luogo Trump intende raggiungere l'obiettivo di estrarre i Bitcoin rimasti negli Stati Uniti. Ha già parlato con alcuni dei più grandi miner come Riot Platforms, Marathon Digital Holdings, Terawulf, CleanSpark e Core Scientific ed è sempre più convinto dell'idea.
Infine, ha detto che farà pressione sulla Federal Reserve affinché tenga bassi i tassi di interesse, in modo che gli investitori siano più propensi ad acquistare attività rischiose come il Bitcoin. Proprio ieri, però, nella conferenza stampa a chiusura della riunione della Fed, il governatore Jerome Powell, ha detto che non subirà alcuna influenza da Trump in merito alla politica monetaria della Banca centrale.