BBVA potrebbe ottenere liquidità alla spesa da sostenere per l'
OPA ostile nei confronti del Banco de Sabadell. Questo avverrebbe attraverso la vendita dell'unità britannica TSB Banking Group, di proprietà della banca con sede ad Alicante. A dirlo sono gli analisti di Barclays. Attraverso questa cessione, BBVA potrebbe aumentare la cassa "fino al 10% dell'offerta con un impatto CET1 incrementale limitato per gli azionisti di BBVA", hanno scritto gli esperti della banca londinese in una nota.
A loro giudizio, l'istituto di credito con sede a Bilbao, nel Regno Unito "non avrebbe le dimensioni per perseguire la strategia di crescita con TSB". Tale strategia "intende combinare economie di scala e redditività" e per questo "potrebbe essere bene accolta". La scorsa settimana, l'Amministratore delegato di BBVA, Onur Genc, a precisa domanda se una volta acquisita Sabadell avrebbe ceduto TSB, ha risposto che "è troppo presto per dirlo".
BBVA: l'OPA di Banco de Sabadell piena di ostacoli
Gli analisti di Barclays si stanno proiettando al futuro, ma ancora la tormentata vicenda di una possibile fusione tra BBVA e Banco de Sabadell potrebbe avere una conclusione tutt'altro che scontata. Alla fine di aprile, BBVA ha proposto l'acquisizione amichevole offrendo una nuova azione BBVA per ogni 4,83 azioni Sabadell a un prezzo di 2,26 euro per azione. La proposta implicava un premio del 30% rispetto alle quotazioni di chiusura del titolo Sabadell della seduta precedente, e del 48% nel confronto con il 15 aprile, data in cui il Consiglio di amministrazione di BBVA aveva deciso di mettere in piedi l'operazione.
A queste condizioni
Banco de Sabadell sarebbe stata valutata oltre 12 miliardi di euro, ma ciò non è bastato. Il Cda di Sabadell ha fatto muro, considerando l'offerta non all'altezza delle potenzialità espresse dalla banca target. BBVA però non ha rilanciato con una proposta migliorativa, ma anzi ha ribadito - tramite una lettera inviata direttamente dal presidente Carlos Torres al collega di Sabadell Josep Oliu - la sua intenzione di
non modificare nulla rispetto alla proposta originaria (
BBVA: addio a Sabadell, la fusione salta).
Appena 24 ore dopo, BBVA ha annunciato un'
offerta pubblica iniziale ostile (
BBVA lancia OPA ostile per Banco de Sabadell, ecco cosa significa), la prima in 40 anni nel settore bancario spagnolo. Tuttavia, l'iniziativa, che ha trovato parere favorevole nella
Banca Centrale Europea, è tutt'altro che dirimente.
A mettere i bastoni tra le ruote ci ha pensato il governo spagnolo: "l'ultima parola spetta al governo", ha dichiarato il ministro dell'Economia Carlos Body.
L'operazione procede quindi in un mare tempestoso, non solo perché l'esecutivo spagnolo si è compattato nel desiderio di non arrivare a un consolidamento che creerebbe il secondo polo bancario spagnolo alle spalle di Banco Santander, ma anche perché
Sabadell ha sporto denuncia alla
Comisión Nacional del Mercado de Valores per conoscere gli azionisti contattati da BBVA. Il parere della Commissione sarà molto importante, insieme a quello delle autorità garanti della concorrenza spagnola e britannica, oltre a quello della BCE. Alla fine però, tutto ricadrà nelle mani del governo.
Il percorso ad ostacoli insomma rischia di prolungarsi per diversi mesi e in questo periodo il susseguirsi di notizie rischia di generare oscillazioni burrascose nelle quotazioni in Borsa delle banche coinvolte.