La
trimestrale di Nvidia pubblicata questa settimana ancora una volta ha lasciato tutti senza parole. Sembrava quasi impossibile che il colosso americano dei chip di memoria riuscisse a riproporre lo stesso scenario dello scorso maggio, quando sbalordì il mercato con il rilascio di numeri trimestrali da sogno e di una guidance ancora migliore. Stavolta, forse, quanto emerso dalla pubblicazione dei risultati ha ancora più valore, perché l'asticella si era alzata e le aspettative venivano considerate troppo elevate perché potessero essere battute. Gli investitori nelle
azioni Nvidia hanno festeggiato, a patto di aver avuto la pazienza, e anche un po' il coraggio, di lasciare le stesse posizioni della vigilia senza liquidare nulla.
A Wall Street, oggi, il gigante di Santa Clara ha il vento in poppa come non mai e continua a scalare la classifica delle società più capitalizzate del mondo. In questo momento si trova in quarta posizione alle spalle di Saudi Aramco, dopo aver lasciato sul posto prima Amazon e poi Alphabet. A questi ritmi non dovrebbe impiegare troppo tempo per mettere la freccia anche sul colosso del petrolio saudita, visto che a separare le due società in termini di valore di mercato è una manciata di miliardi di dollari. Più lontani sono i primi della classe, Microsoft e Apple, che viaggiano in area 3.000 miliardi di dollari di market cap, ovvero circa di 30 punti percentuali in più rispetto alla capitalizzazione di Nvidia.
Nvidia: perdite enormi per gli short seller
Se i fan di Nvidia brindano,
i venditori allo scoperto delle azioni si leccano le ferite. Secondo un'analisi della società di dati finanziari e di mercato
S3 Partners LLC, gli short seller hanno bruciato circa
3 miliardi di dollari di perdite nella seduta borsistica di giovedì che ha seguito la trimestrale. S3 ha riferito anche che il più grande produttore al mondo di semiconduttori è il terzo principale short a Wall Street con 18,3 miliardi di dollari di azioni prese in prestito e vendute.
Il problema è adesso uscire dalle posizioni in essere per evitare un ulteriore bagno di sangue. "Le prime perdite mark-to-market erano inevitabili per molti venditori allo scoperto che stavano cercando di ridurre le loro posizioni dopo il rapporto sugli utili di Nvidia", ha affermato Ihor Dusaniwsky, Managing Director and Head of Predictive Analytics di S3. "I venditori allo scoperto probabilmente aspetteranno un po' per cercare punti di uscita più favorevoli".
Trovare la prossima pausa che comporti un ritracciamento delle azioni non sarà facile e non è escluso che piuttosto la chiusura affrettata di altre posizioni ribassiste possa innescare un'altra impennata delle azioni nei prossimi giorni. Anche perché bisogna considerare che, nonostante il rally strepitoso del titolo in Borsa da inizio dello scorso anno (oltre il 400%), i multipli sono ancora abbastanza convenienti, soprattutto se si fa il paragone con altri soggetti dello stesso settore. A titolo di esempio: le azioni Nvidia scambiano a circa 56 volte gli utili attesi, mentre il titolo Advanced Micro Devices è negoziato a circa 288 volte. La ragione è semplice: gli utili di Nvidia corrono più velocemente delle sue azioni.