Le azioni Nvidia hanno chiuso le ultime tre sedute a Wall Street con il segno meno, registrando una perdita complessiva di circa il 3%. Questo potrebbe essere il primo segnale di stanchezza di un rally che dura da parecchi mesi e che ha portato a un incremento di capitalizzazione dell'80% da inizio anno. Dai minimi di ottobre 2022, il colosso dei chip ha addirittura raddoppiato il suo valore, aggiungendo 372 miliardi di dollari alla market cap.
Gli investitori in questi mesi sono stati attratti dalle azioni Nvidia per effetto del ritorno del settore tecnologico dopo il trauma del 2022, sulle attese che la
Federal Reserve rallenti la sua aggressività sui tassi d'interesse. Ma soprattutto è stato
l'entusiasmo verso l'intelligenza artificiale, su cui la società di Santa Clara sta puntando molto, a muovere le azioni in maniera così imponente. I chip di Nvidia sono necessari per alimentare i chatbot su cui si sta scatenando una concorrenza selvaggia tra le più grandi aziende tecnologiche mondiali. Di conseguenza, lo sviluppo di questo mercato potrebbe portare nelle casse dell'azienda un fiume di denaro.
Nvidia: le azioni sono troppo costose
Il problema ora è che
il titolo Nvidia è diventato costoso: il rapporto prezzo/utili a termine è di 56 volte, più del triplo delle 17 volte dell'indice S&P 500, quasi tre volte quello del Philadelphia Stock Exchange Semiconductor Index fermo a 21 volte, e con un premio del 150% rispetto al P/E del
Nasdaq-100. Inoltre, se si fa il paragone con lo stesso multiplo di Nvidia degli ultimi 10 anni, in media di 30, attualmente il parametro risulta quasi il doppio.
Questi numeri fanno capire che "i multipli del titolo sono un po' troppo ricchi", afferma Dan Eye, Chief investment officer di Fort Pitt Capital Group. Mentre, per l'amministratore delegato di Adams Funds, Mark Stoeckle, "la valutazione è quasi in affanno". A giudizio di Thomas Martin, senior portfolio manager di Globalt Investments, la spinta che ha il titolo sul mercato è molto forte, ma l'esperto lancia un avvertimento: "quando il contesto è così avvincente, devi possederlo. È così che si ottiene una situazione di ipercomprato. Otterremo un altro 80% da qui in Nvidia in tre mesi? No", ha affermato.
L'elevato costo delle azioni Nvidia, però, non sta scoraggiando gli analisti di Wall Street, che continuano a vedere il titolo un acquisto. Sulla base dei dati forniti da Bloomberg, ad oggi, tra i produttori di chip, Nvidia è quello che ha le raccomandazioni più rialziste, con ben 42 valutazioni Buy. Nello specifico, Morgan Stanley ha sovrappesato il titolo questo mese, mettendo in luce come l'azienda stia ricevendo un grande apporto dal "megatrend generazionale dell'intelligenza artificiale".