In una giornata che vede il ritorno sia di alcuni dati macroeconomici di rilievo in Europa e in America che delle trimestrali provenienti dal mondo corporate, i futures del Vecchio Continente impostati in territorio negativo anticipano un inizio di seduta all'insegna delle vendite per i listini azionari europei.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni all'insegna della debolezza, cercando di confermarsi sopra l'importante soglia dei 34.000 punti. Dal punto di vista operativo la tenuta di questi livelli dovrebbe favore una continuazione del recupero prima verso i 34.300-34.350 punti e a seguire i 34.500-34-600 punti. Al contrario un ritorno dei prezzi sotto i 34.000 punti, aprirebbe le strada a nuove vendite prima in direzione dei 33.500-33.550 punti e a seguire 33.300-33.250 punti.
E se prima dell'apartura delle contrattazioni hanno diffuso i dati alcune big di Piazza Affari come A2A e Mediobanca, tra i titoli da seguire nella seduta odierna della Borsa di Milano troviamo Iveco. La società nella serata di ieri ha comunicato un importante accordo preliminare con Leonardo, andiamo a vedere di che si tratta.
Iveco: accordo con Leonardo nella Difesa
Iveco Defence Vehicles, il marchio di Iveco Group specializzato in mezzi per la difesa e la protezione civile, ha firmato un accordo preliminare con Leonardo. Questo riguarda la fornitura di componenti funzionali per futuri contratti nell'ambito della joint venture paritetica tra Leonardo e Rheinmetall, comunicata nelle scorse settimane. La partecipazione di IDV dovrebbe essere compresa tra il 12% e il 15% delle attività totali della joint venture per lo sviluppo e la produzione di veicoli cingolati da combattimento terrestri per l'Esercito italiano.
Nello specifico si tratta dei futuri contratti relativi ai programmi I-MBT e A2CS/AICS, riguardanti rispettivamente il nuovo carroarmato, Main Battle Tank, e una nuova famiglia di veicoli da combattimento della fanteria dell'Esercito Italiano. Considerando che la commessa vale oltre 20 miliardi di euro, si tratterebbe di un ordine che potrebbe valere quasi 1,5 miliardi di euro, da spalmare nel corso dei prossimi 10 anni, per una società che nel 2023 ha fatturato circa 1 miliardo di euro.
Grazie alle competenze uniche che ha sviluppato nei suoi siti presenti nel nostro Paese, IDV ha tutte le caratteristiche per contribuire alla joint venture. La collaborazione farà leva sull'esperienza dell’azienda, che spazia dai sistemi avanzati di propulsione e trasmissione per veicoli militari a tecnologie di protezione altamente specializzate.
Questo dovrebbe anche garantire che una parte significativa delle forniture principali per la joint venture provenga dall'Italia, avvalendosi della forza lavoro altamente qualificata che IDV ha nel nostro Paese. L'accordo inoltre dovrebbe permettere al marchio di continuare a contribuire allo sviluppo di veicoli per la difesa e la protezione civile, come dimostrato da un portafoglio ordini che nell'anno passato ha superato i 4 miliardi di euro.
Azioni Iveco: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa sugggerisce l'analisi tecnica nel breve e medio periodo. E' stata una giornata in leggero territorio positvo quella di ieri per il titolo Iveco, che ha chiuso le contratazioni in area 9,85 euro con la formazione di un hammer rialzista. Dal punto di vista operativo per dare seguito a quel trend rialzista innescatosi dai minimi di periodo toccati lo scorso 5 agosto nei pressi degli 8 euro, l'azione dovrebbe spingersi oltre le prossime resistenze e top degli ultimi 3 mesi situati sui 10,10-10,20 euro.
Nel caso in cui queste aree dovessero essere lasciate alle spalle, con volumi superiori ai 3,5 milioni, si avrebbe un rafforzamento della struttura grafica con prossimi obiettivi i 10,80 euro, dove troviamo la media mobole di lungo periodo, e a seguire gli 11,30 euro.
Fondamentale sarebbe il superamento di questi ultimi livelli, per spngere l'azione a chiudere il gap-down lasciato aperto lo scorso 24 luglio in area 11,66 euro. In questo contesto eventuali ritorni in direzone dei forti supporti in area 9,5 euro, verrebbero visti come nuove occasioni di acquisto.
Al contrario la perdita dei livelli appena menzionati dovrebbe aprire la strada ad una nuova fase di debolezza, con un primo test sui 9,20 euro, dove troviamo non solo la media mobile a 50 giorni ma anche la trendline ascendente che parte dai minimi dello scorso mese di agosto.
La violazione di questi supporti dovrebbe spingere le quotazioni in direzione dei 9 euro, dove transita l'indicatore daily del Supertrend, e successivamente gli 8,5 euro. Fondamentale diventerebbe non perdere tali aree, per evitare al titolo di andare a rivedere i minimi degli ultimi 11 mesi situati sulla soglia degli 8 euro.
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