Molti di voi conosceranno Palantir, famosa azienda di software americana, una delle prime a specializzarsi nell’analisi dei grandi dati grazie all’intelligenza artificiale. L’azienda sviluppa software in grado di aggregare un volume enorme di dati per poter svolgere delle analisi ed avere una visione d’insieme che può essere capita da una mente umana.
I campi di applicazione sono enormi: l’azienda collabora con società del calibro di Amazon, Ferrari, oltre a contratti governativi con enti del calibro dell’NHS (il sistema sanitario inglese), l’esercito e l’intelligence degli Stati Uniti. Insomma, un’azienda futuristica, i cui software sono ricercati e invidiati da chiunque.
D’altronde il settore dell’intelligenza artificiale è sulla bocca e sui radar di tutti gli investitori, i quali bramano di scovare il target giusto per cavalcare questa onda dirompente di innovazione che sembra poter sconvolgere la vita di ognuno di noi.
Azioni Palantir: ci attendiamo una correzione
L’azienda sta crescendo in modo sensazionale. La scorsa settimana ha pubblicato i propri risultati trimestrali, con numeri da capogiro: i ricavi sono saliti del 30% su base annua, attestandosi a 726 milioni di dollari, ed inoltre la società ha iniziato a macinare utili che, nel trimestre, sono stati pari a 144 milioni, raddoppiati dal 2023, con un ottimo margine netto del 20%. Ma allora qual è il problema?
Si tratta di un semplicissimo ma gravissimo problema: la valutazione. Le azioni Palantir scambiano sopra 59 dollari per una capitalizzazione di mercato di 133 miliardi di dollari. Una cifra incredibile. Pensate che la guidance dell’azienda per gli utili del 2024 si attesta a 1 miliardo, dandole un P/E atteso alla fine dell’anno di 133, un valore assolutamente sproporzionato. Pensate che l’azienda sta scambiando a 38 volte i ricavi stimati nel 2025 (attenzione: ricavi, non utili).
È vero che l’azienda sta crescendo a buoni ritmi, tuttavia il prezzo sconta già percentuali di crescita incredibili: da inizio anno le azioni sono aumentate del 240%, passando da 16 a poco meno di 60 dollari.
La situazione ricorda molto la bolla dot-com dei primi anni 2000, quando aziende impegnate nei settori all’avanguardia dell’economia (all’epoca internet) erano diventate un must per gli investitori, i quali erano disposti a pagare qualsiasi prezzo per averle. Ovviamente molte di queste aziende avevano un ottimo modello di business, destinato ad espandersi esponenzialmente nei decenni successivi (vedi Amazon e Apple).
Bolla Dot-com: storia del sogno infranto del nuovo mercato
Tuttavia questo non significa che il prezzo delle azioni possa discostarsi dai fondamentali per sempre. Infatti subito dopo ci fu il crollo della bolla tecnologica, grazie alla quale le valutazioni di queste aziende ritornarono a livelli consoni, se non addirittura sottovalutate dal mercato.
Perciò allontanarsi da Palantir, o addirittura "shortare" il titolo, potrebbe rivelarsi la mossa corretta da fare. Tocca ogni giorni livelli di prezzo record, perciò ogni momento può essere buono per esporsi al ribasso sul titolo.
Bisogna però ricordare l’alta volatilità di questa azione, perciò si consiglia di impostare sempre degli stop-loss, oppure di utilizzare (con capitali minori) delle opzioni "put", che hanno un potenziale di perdita limitato, pari al prezzo pagato per acquistarle.
In ogni caso, rimanere alla larga dal titolo può essere la scelta bilanciata per chi non volesse assumersi questi rischi, i quali, in queste operazioni, sono sempre molto alti.