Gli ennesimi record di Wall Street nell'ultima seduta della scorsa settimana, impattano sui futures del Vecchio Continente che, impostati in territorio positivo, anticipano un inizio di giornata all'insegna degli acquisti sui mercati azionari europei.
In una seduta scarna di dati macroeconomici, il FTSE Mib ha aperto la nuova ottava riportandosi sopra l'importante soglia dei 34.000 punti (+1% a 34.154,69 punti). Il superamento di queste aree dovrebbe innescare un recupero delle quotazioni, prima verso i 34.250-34.300 punti e a seguire i 34.500 punti. Al contrario il mancato recupero dei 34.000 punti dovrebbe favorire ulteriori vendite prima in direzione dei 33.500-33.550 punti e a seguire 33.300-33.250 punti. Per la video-analisi del FTSE Mib clicca qui .
Tra i titoli da seguire nelle prossime ore a Piazza Affari troviamo ENI, con EIP che aumenta la sua partecipazione in Plenitude. Andiamo a scoprire i dettagli.
ENI: EIP sale al 10% di Plenitude
In questo ore ENI e il fondo svizzero Energy Infrastructure Parteners, hanno firmato un accordo affinche EIP possa salire dal 7,6%, acquistato lo scorso 8 marzo, al 10% di Plenitute. Questo avverrà attraverso un aumento di capitale di quasi 209 milioni di euro, per un investimento totale di circa 800 milioni di euro. L'operazione riconosce un equity value di Plenitude di circa 8 miliardi e un enterprise value di oltre 10 miliardi di euro.
L'accordo raggiunto in queste ore è un passo fondamentale per la strategia del Cane a sei zampe, in quanto da una parte va a consolidare il valore della società e dall'altra rafforza la struttura finanziaria. Inoltre l'operazione offre alla società un rinnovato impulso a proseguire il percorso di crescita verso la transizione energetica, forti della solidità del proprio modello di business.
Plenitude è presente in 15 Paesi del Mondo e la società unisce la produzione di circa 3 Gigawatt di fonti rinnovabili, la vendita di energia e di soluzioni energetiche a quasi 10 milioni di clienti europei a una rete di ricarica di quasi 20 mila colonnine per veicoli elettrici. L'obiettivo dell'azienda al 2026 è di raggiungere oltre 11 milioni di clienti, superare i 7 GW di capacità rinnovabile installata e oltre 20 mila punti di ricarica installati.
L'operazione odierna del Gruppo guidato da Claudio Descalzi segue la cessione di alcuni asset in Alaska avvenuta durante la scorsa settimana e la vendita del 25% di ENIlive a KKR, per una cifra vicina ai 3 miliardi di euro. Ricordiamo che nell'ambito della struttura finanziaria di ENI a supporto della propria strategia di crescita, il Gruppo si è impegnato a raggiungere entrate nette di portafoglio pari a 8 miliardi di euro nel corso del Piano 2024-27. Considerando le operazioni già chiuse e quelle ancora in corso, la società prevede di raggiungere questo obiettivo entro la fine del 2025, anticipando di 2 anni quanto dichiarato ad inizio 2024.
Azioni ENI: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere quali sono le attese sull'azione nel breve e medio termine. È stata una settimana all'insegna della debolezza quella passata per il titolo ENI che, con una perdita dello 0,75%, ha chiuso le contrattazioni sotto la soglia dei 14 euro. Dal punto di vista operativo, fondamentale sarà il recupero di questi ultimi livelli, per evitare una continuazione del trend discendente in direzione dei 13,80 euro e successivamente verso i 13,5 euro, che rappresentano i minimi dell'anno in corso e nelle cui vicinanze troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend. Nel caso in cui dovessimo assistere alla violazione di questi sostegni, si avrebbe un deciso indebolimento del quadro grafico con possibili nuove discese prima verso i 13,30 euro ed in seguito in direzione dei minimi degli ultimi 16 mesi situati sui 13 euro.
Al contrario sarà solo con il superamento dei 14,45-14,55 euro, che rappresentano i massimi degli ultimi due mesi e nelle cui vicinanze troviamo la media mobile a 200 giorni, che si avrebbe un primo segnale di forza con un primo obiettivo situato sui 14,75 euro e a seguire i 14,85 euro. Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere messe alle spalle si avrebbe una continuazione degli acquisti in direzione dei 15 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 16 maggio, e di seguito i 15,25 euro. Sarà solo superando queste ultime aree resistenziali che aumenterebbero per l'azione le chance di andare a mettere sotto pressione i massimi annuali in area 15,80 euro.
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