Citigroup punta sulle azioni globali. Secondo gli strategist della banca d'affari americana, è possibile che l'indice MSCI All-Country World Local faccia un balzo del 15% entro la metà del 2024. "Fino a poco tempo fa, i nostri obiettivi di fine anno implicavano mercati al ribasso e una maggiore volatilità. Dopo l'ultimo sell-off, vediamo un punto di ingresso più interessante. Compreremmo i ritracciamenti, come consigliato dalla nostra Bear Market Checklist", hanno scritto gli esperti in una nota.
La Bear Market Checklist è uno strumento interno utilizzato dalla banca per effettuare previsioni sull'andamento delle azioni basato su alcuni parametri come le valutazioni, la curva dei rendimenti, la redditività ed il sentiment del mercato.
Nelle ultime settimane, l'impennata dei rendimenti obbligazionari - innescata dalla consapevolezza che le Banche centrali resteranno aggressive per un periodo più lungo delle attese- ha scosso il mercato azionario. Infatti, la scorsa settimana, l'indice MSCI all-country ha registrato un calo del 9% dal picco di luglio. Ora però "i rischi macroeconomici sono più equilibrati" e ciò comporta che "è il momento giusto" per entrare a mercato, sostiene Citigroup.
La banca quindi si aspetta un atterraggio morbido dell'economia, a differenza di altri importanti istituti finanziari come Bank of America che viceversa temono una recessione dovuta ai livelli troppo alti dei tassi d'interesse.
Azioni globali: dove investire?
Il report di Citi mette in luce i settori più esposti al ciclo economico e su cui varrebbe la pena di investire, dal momento che possono resistere meglio al "picco dei tassi d'interesse, a un lieve rallentamento della crescita e a un graduale raffreddamento dell'inflazione". Gli analisti hanno alzato il loro rating anche sui titoli tecnologici globali, in quanto attualmente sono in ipervenduto sull'aspettativa di tassi elevati più a lungo.
A livello regionale, Citi preferisce le azioni europee a quelle americane. La scala di preferenza quest'anno ha avuto un andamento parabolico. A febbraio la banca newyorchese riteneva che i titoli del Vecchio Continente avessero più spazio per correre rispetto a quelli dell'altra sponda dell'Atlantico per via delle valutazioni più basse e dei flussi di fondi contenuti. Il mese dopo però la valutazione è cambiata, con un maggiore ottimismo verso l'equity a stelle strisce. Ora assistiamo ad un ritorno di fiamma verso le azioni europee.
In tale ambito, Citi però sottopesa le azioni britanniche, in quanto più difensive e soprattutto maggiormente esposte al settore energetico. Questo, a giudizio degli analisti, sarà penalizzato dall'andamento del prezzo del petrolio, previsto in calo.