Il rally delle azioni è destinato ad esaurirsi non appena
le Banche centrali toglieranno dal mercato fino a 800 miliardi di dollari impiegati a sostegno dell'economia globale. A sostenerlo è Matt King, strategist di Citigroup. In una nota agli investitori, King evidenzia il fatto che finora gli acquisti azionari sono stati determinati da un flusso di denaro di oltre 1.000 miliardi di dollari messo in campo dagli istituti monetari. La
Federal Reserve, in particolare, ha ulteriormente rafforzato il suo bilancio di 440 miliardi di dollari a seguito della crisi bancaria in cui tre importanti istituti di credito sono falliti.
A giudizio dello strategist, tutta nuova liquidità ha contribuito a tenere bassi i rendimenti reali, a sostenere i multipli azionari e a ridurre gli spread creditizi a fronte del calo delle aspettative sugli utili. Tale panacea però sarebbe destinata a finire. "Ora ci aspettiamo che le banche centrali si fermino o riducano l'intervento. Questo movimento potrebbe sottrarre 600 miliardi – 800 miliardi di dollari di liquidità nelle prossime settimane, andando a colpire la propensione al rischio". "Con il picco di liquidità passato, non saremmo affatto sorpresi se i mercati dovessero ora subire un'improvvisa perdita di pressione", ha affermato.
Azioni: non è solo Citigroup a prevedere cali
Wall Street è salita quest'anno sull'aspettativa che la Fed allentasse la pressione sui tassi d'interesse, fino addirittura a tagliarli prima della fine del 2023. L'ottimismo dei mercati è derivato da un raffreddamento dell'inflazione, che nel mese di marzo è scivolata al 5% dal 6% di febbraio, e dall'arrivo della crisi bancaria, che aumenta le probabilità di una recessione.
Gli analisti e gli strategist comunque cercano di riportare alla cautela. Infatti, lo scetticismo di Citigroup sul rally delle azioni non è affatto un caso isolato. Negli ultimi giorni anche Michael Wilson, Chief Investment Officer di Morgan Stanley, ha espresso parere negativo al riguardo. In particolare, Wilson pone l'accento sul fatto che
l'andamento positivo dell'S&P 500 sia guidato da una manciata di azioni e questo metterebbe a rischio l'indice di nuovi minimi, nel caso in cui i rendimenti obbligazionari dovessero tornare a crescere. La probabilità che ciò possa avvenire è molto reale, dal momento che l'inflazione potrebbe mantenersi vischiosa e la Fed potrebbe continuare ad alzare i tassi d'interesse, ha detto Wilson (
Wall Street: Morgan Stanley, l'S&P 500 a rischio di nuovi minimi).
Dello stesso avviso è Nick Ferres, Chief Investment Officer dell'hedge fund Vantage Point Asset Management, che ritiene i prezzi delle azioni in Borsa eccessivamente ottimisti. "L'ampiezza del mercato a sostegno del rally è stata estremamente scarsa. Gli investitori azionari sembrano volere tutti i benefici dei tagli dei tassi senza sopportare il dolore che li giustificherebbe", ha scritto in una nota mercoledì.